Piove. E come sempre capita, si accende l'allarme Seveso. La Regione ha emesso un avviso di moderata criticità per rischio idraulico, idrogeologico e forte vento. Se la situazione precipiterà, come tutti speriamo che non accada, Milano si ritroverà nuovamente allagata. E si scatenerà la solita polemica sulle vasche di laminazione che non ci sono. A guidarla spesso è l'assessore regionale alla Protezione civile, la leghista Simona Bordonali. Lodevole protesta della Regione, che ricorda a Palazzo Marino le sue gravi responsabilità sulla questione Seveso.
Peccato che ieri in Parlamento proprio la Lega si sia messa di traverso nei lavori che potrebbero risolvere (o almeno attenuare) il problema delle esondazioni. E in commissione al Senato il Carroccio ha presentato un ordine del giorno, il numero 124, al decreto «Sblocca Italia», in cui chiede al governo di non realizzare le vasche di laminazione a Senago. A denunciare la contraddizione è il Pd, con una nota del senatore milanese Franco Mirabelli. «I parlamentari leghisti strizzano l'occhio ai comitati di Senago che non vogliono l'opera sul loro territorio» dice Mirabelli. E accusa: «La Lega mantiene le ambiguità che in questi anni hanno rallentato le soluzioni e penalizzato i cittadini di Niguarda».
Contraddizioni che, come dicevamo, in verità dilaniano soprattutto la sinistra. Il Comune di Senago è guidato da Lucio Fois, ex esponente di Sel recentemente passato al Partito democratico. E la sua amministrazione si è distinta per una netta opposizione alla vasca. Anzi, il Comune di Senago è sempre stato il grande problema: l'amministrazione ha continuato a dirsi contraria ad accogliere l'impianto sul suo territorio. Al punto che l'assessore Bordonali aveva anche lanciato un appello al sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, perché convincesse il primo cittadino di Senago, ai tempi ancora esponente di Sel. Tra polemiche politiche e battaglie dei comitati ambientalisti, la soluzione definitiva per le esondazioni del Seveso sembra allontanarsi.
Resta da sperare che il tempo sia clemente e i danni non si rivelino devastanti. La fase acuta delle precipitazioni è attesa fino a stasera.
«La Regione ha invitato i presidi territoriali a prestare attenzione e un'adeguata attività di sorveglianza ai possibili effetti di esondazione di corsi d'acqua, con particolare attenzione ai comuni del reticolo idraulico nord milanese (bacini Olona, Seveso, Lambro), delle aree alpine e prealpine e del reticolo idraulico minore, in concomitanza anche di rovesci più intensi, oltre al possibile riattivarsi di fenomeni franosi in zone assoggettate a tale rischio» recita un comunicato.Ma se la politica non trova soluzioni, non bastano i bollettini di allerta meteo e nemmeno le migliori forze della Protezione civile per risolvere i guai.
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