La Lega di Maroni fa la voce grossa «Ai nostri gazebo 320mila elettori»

Le schede verranno aperte questa mattina e il risultato sarà comunicato alle 11.30 da Matteo Salvini. Ma sono escluse sorprese, la Lega per un weekend ha lanciato le sue primarie e il popolo padano vuole che il candidato presidente in Regione Lombardia sia il segretario Roberto Maroni. Alla «gazebata» - duemila punti per votare in tutta la Lombardia - si sono messi in coda tra ieri e sabato in 320mila. E il nome «Bobo» è stato il più citato dai lumbard. Anche se il diretto interessato ieri a Varese ha votato il coordinatore regionale, restituendo quindi uno a uno la scheda infilata da Salvini il giorno prima a Milano. «É un giovane con grandi capacità e passione, potrebbe essere un ottimo governatore» ha assicurato Maroni. Che si è detto (e lo ha scritto su Twitter nel pomeriggio) «commosso dalla passione dei nostri militanti in piazza, come una volta. Con la Lega la Politica torna con la P maiuscola». Si è anche detto confortato dal sondaggio Swg che indicherebbe se stesso come candidato preferito del centrodestra («l'ho commissionato io»). Se dovesse correre e vincere per la Regione, «la mia regola - assicura - è un culo una sedia» niente doppi incarichi, o presidente o segretario, ma «una cosa per volta». Per ora considera che la Lega «è bella tonica, ha ripreso a scendere in piazza dopo momenti di vergogna e sta riprendendo la fiducia dei cittadini».
Salvini si è detto «orgoglioso» del voto di Maroni. Riferisce lui i dati dell'affluenza, con la seconda giornata di mobilitazione per le primarie del candidato governatore e la raccolta firme per le tre leggi di iniziativa popolare proposte dai lumbard (su Euro, Imu e il mantenimento del 75% delle tasse sul territorio regionale) «possiamo dire di aver raggiunto quota 320mila firme» una «grande manifestazione di popolo» e la «conferma che la gente ha grande voglia di partecipare». Oltre che esprimere il candidato ideale, i lombardi potevano scrivere sulla scheda anche se preferiscono votare nel 2013, in un election day con le Politiche, o arrivare al 2015 alla scadenza naturale della legislatura. Opzione, quest'ultima, già esclusa ormai dallo stesso governatore Formigoni e dunque vale più come una raccolta di sensazioni dalla base. La lega «è pronta qualunque sia la data del voto - ha affermato ieri Maroni, ma ribadendo che - anticipare le regionale rispetto alle nazionali vorrebbe dire buttare cinquanta milioni di euro». La Lega spinge ancora per il voto ad aprile.
«Visto l'ottimo successo incassato con questa prima due giorni - afferma il segretario nazionale del Carroccio lombardo - invito chiunque voglia firmare ma non sia riuscito a farlo a venire trovarci in una delle nostre sedi. A partire da domani (oggi, ndr.), sarà infatti possibile continuare a firmare per le tre proposte di legge di iniziativa popolare in una qualsiasi delle 300 sezioni della Lega Nord in Lombardia».
Il segretario milanese del Carroccio, Igor Iezzi, riferisce il dato in città, la gazebata in sessanta piazze ha raccolto i voti di circa 15mila persone. «C'è stato grande entusiasmo sia tra i militanti sia tra i cittadini - riferisce -, da qui ripartiamo per le sfide che ci attendono nei prossimi mesi».


Mantiene il riserbo sul voto il vicegovernatore leghista Andrea Gibelli, presente ieri tutto il giorno ad un gazebo a Lodi, «ho votato per MM, Matteo Maroni» ha risposto giocando sui due nomi più popolari ai banchetti.

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