Piangere sul Seveso esondato è diventato uno sport nazionale. Eppure le soluzioni tecniche sono state decise da tempo e a bloccarle sono proprio le forze politiche che, sulla carta, vogliono salvare le strade dall'allagamento. C'è il sindaco di Senago, ex Sel passato al Pd, Lucio Fois. Ma soprattutto sono le divisioni della Lega a creare problemi. Mentre in Regione il presidente Roberto Maroni e l'assessore alla Protezione civile, Simona Bordonali, si affannano per realizzare le vasche di laminazione che aiuterebbero a frenare le ondate di piena, in Parlamento la Lega si è opposta alle vasche di Senago (con un ordine del giorno in Senato allo Sblocca Italia, il numero 124).
«È stato un errore della Lega, per fortuna senza conseguenze» ha detto ieri Maroni in prefettura uscendo dal vertice sull'emergenza esondazioni. L'assenza di conseguenze è dovuta al fatto che sullo Sblocca Italia è stata posta la fiducia e così ogni tentativo di modifica si è bloccato. Ma il tema politico rimane ben vivo. E nonostante le parole di Maroni, intrise di cultura di governo, il no romano alle vasche di Senago non sembra un incidente di percorso. L'onorevole leghista Marco Rondini, da cui è partita l'indicazione di voto, sottolinea come «non c'è nessuno a Senago che sia favorevole: stando a quanto ci dicono i comitati, anche il sindaco Pd è contrario a questo intervento». Rondini spiega che per lui è stato «un atto di provocazione per richiamare l'attenzione del governo sul problema, ma in ogni caso non è opportuno che come primo intervento ci siano le vasche a Senago. È una battaglia che la Lega porta avanti da sette anni, da quando sono state proposte. Non risolvono il problema e i comitati dei cittadini hanno proposto un progetto alternativo». Lo stesso Rondini ammette che sarebbe «più lungo e costoso».
È di Senago Riccardo Pase, uno dei segretari provinciali della Lega. E anche lui, tecnico di riferimento di Rondini, si mette di traverso: «Perché i primi soldi dovrebbero essere spesi sulla vasca più piccola e più costosa? La vasca di Senago costa il doppio delle altre. Perché Aipo, l'associazione interegionale per il Po, spinge per fare la vasca a Senago? Abbiamo tenuto più del 50 per cento del nostro territorio a verde e ora ce la troviamo a vasche». Il leghista Riccardo Pase apre anche una polemica contro palazzo Marino: «Perché Milano non la mette nel suo territorio? Si penalizza un territorio che ha consumato poco per colpa degli interventi fatti su Milano».
Polemiche che si susseguono da anni. Lo stop di Senago blocca soluzioni già avviate, con proposte alternative che moltiplicherebbero la spesa in un momento in cui le casse sono vuote.
Loro insistono sulle ragioni ambientali: «Oggi il Seveso è uno dei fiumi più inquinati d'Europa: per 20 anni ci ritroveremmo vasche grandi come 14 campi da calcio che ospitano acqua inquinata. Lei che ne dice?». Che dire? Ha tutta l'aria di un no.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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