Non c'è fretta, anzi. Anche se il deputato Emanuele Fiano e l'assessore al Welfare Piefrancesco Majorino, già scesi in campo due mesi fa per le primarie del centrosinistra, scalpitano perchè il Pd fissi la data, per ora il partito continua a fare melina. La segreteria metropolitana del Pd che si è riunita ieri sera per gettare le basi del regolamento per la consultazione hanno preso ancora tempo. Non se ne parlerà prima di fine settembre, il 21 è fissata la seduta del comitato degli undici garanti delle primarie (ne fanno parte tra gli altri il giornalista Gad Lerner e il cappellano del Beccaria don Gino RIgoldi) e il Pd fisserà la riunione più decisiva con gli altri segretari della coalizione, Sel e Rifondazione, a ridosso di quella data, forse dopo per avere in mano il dossier tecnico. I partiti potrebbero vedersi anche prima di sabato, ma di date non si parlerà fino a fine mese, e forse anche dopo. I dem però assicurano che non sarà il sindaco Giuliano Pisapia a fissarla ma la coalizione, un messaggio a chi vorrebbe tirarlo per la giacchetta per scongiurare l'ipotesi che non si facciano. In compenso, il coordinatore metropolitano Pietro Bussolati sta già organizzando una «Leopoldina bis», un'altra giornata a ragionare intorno ai tavoli sui contenuti del programma elettorale. In pratica, la seconda puntata di «Milano Domani» andata in onda allo Spazio ex Ansaldo a giugno, con oltre 1.200 partecipanti. La nuova manifestazione dovrebbe andare in onda a metà ottobre, in un luogo che preannuncia solo «molto divertente», inusuale per la politica. Sarà preceduta da un «Milano domani nelle zone» la settimana prima. Se dalle primarie non si scappa, il partito sa bene che farle ha dei costi, e per sostenerli organizzerà a novembre una cena popolare di autofinanziamento. Sulle regole per la consultazione: garantito il voto dai 16 anni in su, la raccolta delle firme uniche per depositare la candidatura si aggirerà tra le 1.500 e 2mila, è in corso un braccio di ferro invece sull'opportunità del doppio turno. Si rischia di avere una lista di nomi troppo lunga di nomi, chi è più debole può tentare almeno un giro. E ieri si sono solo incrociati a Expo il premier Matteo Renzi e il sindaco Pisapia, entrambi invitati alla manifestazione organizzata da Coldiretti sul sito Expo.
Si sono scambiati una calorosa stretta di mano. Era il primo faccia a faccia dopo l'appello a ricandidarsi, partito dal segretario alla festa dell'Unità a Milano due settimane fa. Il no grazie di Pisapia arrivò nel giro di 24 ore.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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