Sul post Expo «siamo un po' in ritardo». L'allarme è stato lanciato dal premier Enrico Letta durante la conferenza stampa organizzata ad Abu Dhabi dopo la firma di un accordo di collaborazione tra Milano e Dubai che dovrà organizzare l'esposizione del 2020. Come a dire che dopo aver rimesso in carreggiata e soprattutto al passo con il cronoprogramma la macchina organizzativa per Milano 2015, ora a perdere colpi sono i progetti da realizzare a evento finito sui terreni di Rho-Pero che ospiteranno i padiglioni. «Expo - la premessa di Letta - sarà l'opportunità per una collaborazione strategica con gli Emirati. Siamo in grado di aiutare Dubai per evitare errori che noi all'inizio abbiamo fatto». E fin qui tutto bene. «Ma anche noi - ha aggiunto il premier - prenderemo da loro delle lezioni per la preparazione di Expo, per esempio sulle attività post Expo. Quando tornerò a casa dovrò aprire anche io queste discussioni che qui già esistono. Su questo aspetto in Italia siamo un po' in ritardo». Perché l'impressione è di avere a che fare con una coperta troppo corta e soprattutto strattonata da un po' troppi protagonisti. Prima si parlò di edificazione di un nuovo quartiere modello, poi del grande parco, della sede di associazioni di volontariato e di grandi laboratori scientifici. Ora di uno stadio per Inter e Milan che sostituisca san Siro, ma anche della Città dello sport con quel palazzetto che a Milano manca da decenni, il velodromo, la piscina olimpica e gli impianti per i ragazzini. Per non parlare della nuova sede per il centro di produzione della Rai che presto lascerà lo storico palazzo di corso Sempione. «È necessario arrivare ad Expo - la strigliatina di Letta - con le idee chiare sul post Expo. Devono essere pronte le discussioni sul post, prima ancora che ci sia l'Expo». Ma a margine della firma ha assicurato che «Expo è una grande opportunità per una stretta collaborazione fra i due Paesi. Sono certo che avremo due Expo di successo». Con gli Emirati arabi che a Milano realizzeranno un mega padiglione affidato alle archistar dello studio Foster e partners, con un investimento che si dice di oltre 50 milioni di euro.
Al fianco di Letta allo Zabeel Palace di Dubai, l'amministratore delegato e commissario Expo Giuseppe Sala che con lo sceicco Ahmed Bin Saeed Al Maktoum, ceo di Expo Dubai 2020 e di Emirates Airlines ha siglato il Memorandum of Understanding. Una firma al termine dell'incontro bilaterale tra il premier Letta e lo sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, vice presidente e primo ministro degli Emirati arabi. Il documento, primo in assoluto tra due esposizioni universali, prevede la «condivisione di conoscenze, competenze ed esperienze sui sistemi e sui processi sottesi all'organizzazione» e il «supporto nella gestione e nel reclutamento delle risorse umane».
Di un «accordo molto significativo che apre importanti prospettive alle imprese italiane in vista di Dubai 2020 e che conferma il grande interesse degli Emirati per il Made in Italy e la tecnologia del nostro Paese» ha parlato Letta.
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