Prima ha spiegato che a uccidere sarebbe stato il suo compagno usando una corda poi fatta sparire. Quindi ha ritrattato affermando «sono stata io, sono stata io, lui non è stato». Sono stati sottoposti all'interrogatorio di garanzia nel carcere di San Vittore davanti al gip Chiara Valori i due fidanzati indiani - il portiere d'albergo Rajeshwar Singh, 29 anni, e la cameriera Gagandeep Kaur, 30 - accusati dalla polizia dell'omicidio, avvenuto il 27 gennaio a Milano, della stilista iraniana, loro coetanea e convivente, Mahfab Ahadsavoji. E, durante la convalida del fermo, la cameriera indiana si è addossata la colpa dell'assassinio.
Intanto la squadra mobile di Venezia sta cercando il trolley in cui il corpo della vittima è stato trasportato da Milano alla città lagunare e che ancora non è stato trovato. Ieri mattina in questura a Venezia si è presentato un giovane - barista in un locale della città -, che la sera del 27 gennaio è stato avvicinato, in piazzale Roma, dai due fidanzati che gli hanno chiesto se c'erano pullman diretti a Milano. Il giovane ha detto alla coppia che l'unico mezzo disponibile era un taxi, indicando loro il parcheggio delle auto «di piazza».
La polizia è certa che i due si siano disfatti del trolley dopo essersi imbarcati sul traghetto al Lido e prima di arrivare a piazzale Roma. Quando sono saliti sul taxi per tornare a Milano, infatti, erano senza bagaglio, ma i filmati delle telecamere al Lido mostrano i due indagati salire sul traghetto con il trolley.
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