Sembrano lontani i tempi della marcia di protesta sui cantieri Expo, quando Beppe Sala era il commissario del 2015 e Beppe Grillo denunciava la cementificazione e profetizzava il deserto tra i padiglioni («ma chi è che viene a Rho? Ditemi!). Dimenticato anche l'elenco dei «10 fallimenti di Sala e del Pd a Milano» pubblicato sul «blog delle Stelle» dopo i primi sei mesi di giunta, un bilancio che il sindaco aveva archivato con un'alzate di spalle («non penso ai blog»). Tra l'ex mister Expo e il fondatore del Movimento 5 Stelle ora c'è feeling, è scoppiata la pace e (forse) un patto politico che darà frutti più in là nel tempo. Già nei mesi scorsi il sindaco aveva rivelato di sentirsi spesso con Grillo, e ieri Repubblica ha anticipato che i due si sono anche visti di recente con le rispettive compagne. Un incontro durante le feste natalizie. E Sala ieri ha confermato i buoni rapporti, smentendo almeno a parole che ci siano manovre politiche in corso: «C'è un dialogo che nasce da una comunanza di visione su tanti temi. La cosa bella per me è che io non ho nulla da chiedere a Grillo e lui a me, è un dialogo tra due persone che si piacciono dal punto di vista delle idee e come relazione amicale. Non ci sono percorsi definiti ma è qualcosa che a me gratifica perchè è uno scambio che trovo molto stimolante, al momenti la cosa belle è che sia un rapporto senza niente da portare a casa se non il piacere di uno scambio intellettuale». Sui 5 Stelle dice: «Il loro momento di difficoltà è abbastanza evidente ma non appartengo a chi dice che sono finiti, se anche avessero il 15%, è un 15% di italiani che dà loro ancora fiducia. All'interno c'è una parte di sinistra e che ha un'attenzione al sociale simile alla mia e una parte che non lo è». Se il patto di governo tra M5S e Pd dovesse rafforzersi nel tempo, Sala potrebbe ricavare dalla liason con Grillo un ruolo da protagonista. E i dem stanno all'erta. Intanto, ieri ha rivelato di aver dato di recente una scossa al Pd: «Durante un incontro a cui era presente anche il segretario Zingaretti - ha riferito Sala - ho fatto presente: Stanno cambiando i vertici di Confindustria e noi, per paura di sembrare vicini a quel mondo, stiamo fermi?.
Io vorrei invitare i candidati ad un confronto a Milano, il nostro Paese merita un piano strategico e che i problemi si risolvano sul lungo termine. Se ci fosse questa disponibilità mi piacerebbe ospitare un confronto pubblico a Milano».
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