Via libera del Comune a una cinquantina di mezzi per vendere «cibo di strada» - preferibilmente piatti italiani, lombardi e milanesi - girando liberamente in tutta la città, compreso il centro storico e (con qualche eccezione) le piazze che attirano più visitatori e sono normalmente vietate al commercio itinerante. Nei mesi di Expo, Palazzo Marino vuole promuovere lo street food, e nonostante il parere contrario espresso a maggioranza dalla Commissione commercio su aree pubbliche nel gennaio di un anno fa, la giunta è andata avanti su questa linea e lancerà a brevissimo un bando pubblico per selezionare gli operatori che avranno la possibilità di posizionarsi con i mezzi - «di dimensioni contenutissime e a zero impatto ambientale» - nei luoghi clou di Milano. Facendo concorrenza ai commercianti della zona, e questo potrebbe aprire delle polemiche contro l'assessore alle Attività produttive Franco D'Alfonso che firma il progetto. Trattandosi di commercio in forma itinerante peraltro, come è scritto nelle linee guida votate una decina di giorni fa in giunta, «non è previsto alcun canone di occupazione del suolo pubblico», i mezzi potranno vendere cibo di strada spostandosi nel corso della giornata tra più piazze senza pagare la Cosap.
Le caratteristiche per partecipare al bando? Intanto potranno presentare domanda persone fisiche o associate in cooperative che siano già in possesso dell'autorizzazione di commercio itinerante, ma con un massimo di dieci mezzi ciascuna e di dimensioni massima di 3,3 metri di lunghezza per 1,7 di lunghezza. Lo street food dovrà viaggiare su mezzi ecologici, elettrici o a pedalata assistita, e vendere prodotti esclusivamente alimentari, con preferenza appunto al made in Italy e ai prodotti tipici locali. L'attività, è precisato nelle linee guida del bando, sarà «consentita in tutta Milano, salvo che in alcune strade e piazze che per il particolare contesto urbano o monumentale rimarranno comunque escluse e saranno puntualmente indicate nel bando» e «l'esercizio dell'attività sarà comunque subordinato al pieno rispetto delle norme del commercio itinerante e più in generale quelle del Codice della strada».
L'esperimento durerà otto mesi, due in più rispetto alla durata dell'Esposizione (che aprirà dal primo maggio al 31 ottobre) ma potrebbe portare ad un via libera più generale dello street food in città.
Se la valutazione sarà positiva - anticipa la delibera - la giunta potrebbe portare in Consiglio comunale una modifica del Regolamento per la disciplina del commercio «nella parte che vieta il commercio in forma itinerante nell'intera Zona 1».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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