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L'Imu torna ai lombardi E il Cav compatta il Pdl

«Restituire l'Imu ai cittadini è un'idea eccellente che condivido». Non solo. «Bene anche l'accordo con la Svizzera, rafforza i rapporti di buon vicinato». Arriva su Twitter il via libera di Roberto Maroni all'idea di Silvio Berlusconi che, vincesse le elezioni, al primo consiglio dei ministri promette di restituire agli italiani la tassa sulla prima casa e sui fabbricati agricoli. La miglior testimonianza che l'asse tra Lega e Pdl è sempre più forte e che la battaglia decisiva per la Regione, ma anche per il parlamento si giocherà proprio qui in Lombardia. E di fronte all'assenza di qualunque nuova idea di Umberto Ambrosoli e della sinistra, la nuova proposta farà probabilmente lievitare i sondaggi che Maroni dice lo vaedano già in vantaggio di 4 punti. E così ieri mentre l'annunciata conferenza stampa di Berlusconi al centro congressi della Fiera si trasformava in un inatteso bagno di folla che ha messo in crisi l'apparato della sicurezza, i leghisti affollavano il teatro Nuovo di piazza san Babila per la presentazione dei loro candidati. Poche centinaia di metri, ma la stessa sensazione di una rimonta consolidata. E addirittura di vittoria possibile.
Il coordinatore pdl Mario Mantovani parla di proposte che «non solo rappresentano fondamentali misure fiscali per sostenere dal punto di vista finanziario famiglie e imprese fortemente gravate prima dalla crisi e poi dalle tasse di Monti, ma introducono una svolta di moralità politica: ad uno Stato che toglie che priva e sottrae, noi proponiamo uno Stato che sostiene, che incoraggia e che è anche capace di restituire una tassa ingiusta». Seduta in prima fila c'era anche Daniela Santanché, candidata pdl alla Camera nel collegio Lombardia 3 e pronta a chiedere alla sinistra di dire «chiaro e tondo che non vuole dare indietro i soldi dell'Imu agli italiani». Magari «anche scrivendolo sul materiale elettorale». Al suo fianco l'ex ministro Renato Brunetta, una delle menti economiche del partito che parla di una sinistra «in crisi per la chiarezza e la concretezza del messaggio di Berlusconi. In crisi perché, come sempre, Berlusconi riesce a parlare agli italiani e loro no. Monti, Casini e Fini vogliono tenere l'Imu, vogliono la patrimoniale e vogliono aumentare le tasse. Ce ne faremo una ragione». Per Mariastella Gelmini è «giusto restituire un balzello iniquo sottratto ai Comuni e finito nel pozzo senza fondo Monte dei Paschi di Siena o chissà in quale altro spreco». E ricorda che il Pdl aveva da subito impegnato il parlamento a trasformarla in «una tantum». Ora, aggiunge la Gelmini, «bisogna tagliare la spesa pubblica. Meno Stato, meno tasse, più risorse per cittadini e imprese».

Tutti d'accordo e un patto siglato tra Berlusconi e i suoi colonnelli lombardi «contro i tassatori della sinistra» ancora una volta da Mamma Oliva in via Monti, di fronte alla residenza milanese di Berlusconi. Per tutti margherita con bufala e pizza con salsiccia e friarielli.

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