Linate, lavori in pista: si chiude per tre mesi, voli "sfrattati" a Malpensa

Dal 27 luglio 27 ottobre grandi lavori al Forlanini: nuova pista, restyling interno dell'aerostazione, controlli aggiornati alle nuove norme anti terrorismo a partire dal sistema di controllo dei bagagli caricati nelle stive degli aerei

Linate, lavori in pista: si chiude per tre mesi, voli "sfrattati" a Malpensa

Sarà un'estate bollente quella degli aeroporti milanesi, che vivranno un evento logistico molto impegnativo: dal 27 luglio al 27 ottobre Linate chiuderà per lavori e il traffico passerà quasi tutto a Malpensa. Nel city airport sarà rifatta la pista obbligo di sicurezza e, vista l'occasione, si provvederà a demolire e ricostruire l'aerostazione e rifare, secondo gli standard più avanzati, il sistema di lavorazione dei bagagli (soprattutto in chiave antiterrorismo). I nuovi allestimenti dello scalo, con le aree commerciali rinnovate, impegneranno tutto il 2020. Già nel 2017 era stata completamente ridisegnata la facciata, oggi più luminosa.

Le tre fasi dei lavori comporteranno un investimento complessivo, da parte della Sea, di 70 milioni. Da osservare che la pista non può essere allungata e che non sono nemmeno attese modifiche al limite di legge fissato in 18 movimenti all'ora, motivo che impedisce a Linate di crescere in maniera significativa (il dato costante supera di poco i 9 milioni di passeggeri). L'investimento come ha sottolineato l'ad Armando Brunini - avviene dunque per ragioni di sicurezza, per rendere più attraente l'offerta commerciale dell'aeroporto e per dare alla città di Milano un ingresso degno della sua vitalità.

Malpensa, che nel 2018, con quasi 24,6 milioni di passeggeri ha superato il volume precedente al dehubbing di Alitalia, dovrà dunque accogliere proprio nel picco dell'estate all'incirca 100mila passeggeri in più al giorno, e la regia di questa «emergenza programmata» comporta un lavoro organizzativo delicato e complicato: andranno adeguati ai nuovi numeri tutti i servizi aeroportuali, onde evitare troppe code e affollamenti; nel sedime dell'aeroporto saranno utilizzate anche piazzole di sosta oggi inoperose; circa 700 persone oggi attive a Linate (comprese le attività commerciali) dovranno spostarsi quotidianamente a Malpensa e lavorare in un ambiente diverso. Tutto l'apparato dell'accessibilità, che non è gestione diretta della Sea, dovrà a sua volta adeguarsi ai nuovi flussi; il Malpensa Express di Trenord dovrebbe raddoppiare la propria capacità, o con più frequenze o allungando i convogli. Una grande campagna di comunicazione sarà lanciata da maggio e avrà lo scopo di suggerire ai passeggeri i modi di accesso più efficaci e di sensibilizzarli a un prudente anticipo per l'arrivo in aeroporto. A Malpensa si trasferirà temporaneamente il terminal di Sea Prime, il piccolo aeroporto dei Vip: si sta costruendo un nuovo terminal ad hoc, che poi resterà operativo.

Ieri l'assemblea degli azionisti della Sea ha approvato i conti del 2018, i migliori di sempre: ricavi a 684 milioni (più 5,5%), margine lordo 281,9 (più 16%), utile netto 136,11 milioni (più 61,9%) rispetto al 2017 che aveva contabilizzato una svalutazione di 25,3 milioni per crediti Alitalia (detto tra parentesi, oggi l'esposizione corrente verso la compagnia è di 7 milioni, «e i commissari pagano con grande regolarità», ha detto Brunini). Sarà distribuito un dividendo, anch'esso record, di 98,8 milioni di cui al Comune di Milano, azionista al 54,81%, andranno 54,15 milioni, mentre a F2i (45,01%) saranno assegnati 44,46 milioni.

L'assemblea ha anche provveduto al rinnovo del cda nominando consiglieri Pierfrancesco Barletta, Michaela Castelli, Davide Amedeo Corritore, Patrizia Michela Giangualano, Luciana Sara Rovelli, Armando Brunini e Rosario Mazza.

Il consiglio ha poi confermato Michaela Castelli presidente, Davide Amedeo Corritore vice presidente e Armando Brunini amministratore delegato. I compensi per i consiglieri sono stati fissati in 390mila euro complessivi.

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