«Avevo un abito di Armani, due t-shirt di Dolce e Gabbana, biancheria intima Calvin Klein. Insomma roba di valore, tutta in valigia e ora la mia valigia dovè? Ma me la state cercando? E se me lhanno aperta?». La signora non è informata, se la sua valigia è stata aperta e manomessa, il suo shopping a Londra viene rimborsato a peso, 20 euro al chilo, si fa la differenza fra il peso del bagaglio alla partenza e quello una volta ritrovata la valigia nel caso sia stata manomessa. Naturalmente, dopo denuncia di furto. Sempre che la sua valigia venga ritrovata. Solo in agosto, a Linate, sono stati 2.500 i bagagli smarriti o arrivati in ritardo.
La vacanza è sempre piena di imprevisti, lo sbarco in aeroporto a volte lo è ancora di più. Cè poco da ridere, sono preoccupazioni, uno ci lascia giù un 3mila euro magari da Aber&Crombie, ma se la sua valigia viene alleggerita arriva la grande beffa: un abito arriva a stento al chilo, il rimborso è facile da calcolare, una beffa.
«Ma quanti avevano veramente in valigia indumenti griffati? Le denunce sono quasi tutte simili, è strano... ci sono anche i furbi». Il commento è di Osvaldo Gammino, responsabile delle compagnie aeree che operano su Linate. Dichiarazione da tarare, ma ogni estate occorre fare i conti con questa sciagura dei bagagli, e Linate ci finisce dentro regolarmente, noi rientriamo e il nostro bagaglio continua a girare per il mondo. Gammino cerca di ridimensionare il problema: «Nellarco di 45 giorni la compagnia è tenuta a chiudere la pratica, il rimborso deve essere corrisposto entro tre mesi. E a pagare sono sempre le compagnie. La British, per esempio, ma è prassi di tutte le maggiori, paga 100 euro al giorno al passeggero che ha smarrito la valigia, è una specie di rimborso per le prime necessità». Compagnie che a loro volta sono assicurate, ma questa triste vicenda dei bagagli in ritardo o addirittura smarriti, ha un colpevole? «Su 5mila bagagli ritardati, solo 50 risultano poi smarriti». Sono quelli che finiscono dietro quella famosa parete accessibile a chiunque? «Quello è stato un caso limite - precisa Gammino -. In pieno agosto laeroporto è un formicaio, agli arrivi cè sempre caos, gli impiegati cerano ma non si saranno accorti di quanto stava succedendo. Mi rendo conto che nellopinione pubblica questo fatto ha generato molta apprensione. Ma vorrei spiegare che le stive degli aerei non sono di gomma. In estate quasi ogni passeggero ha due bagagli, uno si imbarca ma non è garantito che la sua valigia sia sullo stesso aereo. Magari arriva con il volo successivo ma nel frattempo viene fatta la denuncia di smarrimento e la cifra si alza. Anche se poi il bagaglio arriva, in ritardo ma arriva».
Ma a Linate sono stati spesi recentemente una decina di milioni per il nuovo impianto di smistamento bagagli, ripetiamo la domanda: cè un colpevole?
«Domanda difficile.
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