Cinquantaquattro pagine, dieci capitoli più l'Expo e un'introduzione. E soprattutto nessuna discontinuità da rimarcare con la precedente amministrazione griffata Roberto Formigoni, al contrario di quanto fece in campagna elettorale Letizia Moratti col predecessore Gabriele Albertini. Col risultato di consegnare Milano alle sinistre di Giuliano Pisapia. «Vogliamo continuare le buone esperienze di questi anni della Regione Lombardia», ma tenendoci il «75 per cento delle tasse», ha esordito ieri Roberto Maroni, il candidato presidente del centrodestra che nel quartier generale della Lega in vian Bellerio ha presentato il programma. Basta «modificare una legge ordinaria, non la Costituzione». Non solo. «Noi vinciamo le elezioni, andiamo al governo e nei primi 75 giorni facciamo questo. Se vince un altro, apriremo il confronto con il governo. O lo scontro se serve». Alle sue spalle un gesto d'attenzione per la disabilità con un'interprete Lis, il linguaggi dei segno per sordomuti.
Al primo posto dell'agenda il capitolo «A tutta impresa». Perché, secondo Maroni, i 16 miliardi di euro all'anno trattenuti sul territorio tra tasse dirette e indirette, dovranno servire ad azzerare l'Irap (8 miliardi), ad investire il 3 per cento del Pil in ricerca e innovazione, consentire una fiscalità di vantaggio per contrastare la delocalizzazione delle imprese e inaugurare una moratoria di tre anni per tutti gli adempimenti amministrativi e burocratici, escluso l'impatto ambientale. Secondo punto «Stat-uppiamo giovani talenti». Con un fondo regionale di sostegno alla creatività e la promozione dell'apprendistato, una no-tax area per 3 anni a favore delle imprese under 35, il rafforzamento dell'autonomia delle scuole nella scelta degli insegnanti e dell'offerta formativa. Obiettivo è la creazione di 115mila nuovi posti di lavoro all'anno, 345mila nei primi tre. Poi «Lombardia scuola di welfare», con l'introduzione del fattore famiglia per una fiscalità di vantaggio, facilitazioni ed esenzioni per asili, scuola, trasporti, bollo auto per chi abbia tre o più figli, rifinanziamento del buono scuola per una copertura integrale della retta (150 milioni di euro). E poi il fondo Nasko per evitare le interruzioni di gravidanza per motivi economici. Quarto punto «Disorganizziamo la criminalità organizzata» con la task force per «un'Expo demafizzata che garantisca assoluta trasparenza ed eviti qualsiasi infiltrazione».
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