Sabrina Cottone
Cattolici e Islam, rapporti controversi per il Pd e per la lista Sala con questi mondi, o almeno con una parte di essi, di questi tempi. Le polemiche sono forti per la scelta del Pd di candidare Sumaya Abdel Qader, non perché di religione islamica, né perché indossa orgogliosamente il velo, ma perché ritenuta da più parti non distante da posizioni estreme come quelle dei Fratelli musulmani. Nel mosaico multireligioso che volevano essere le liste di sostegno a Sala, nel frattempo, vengono a mancare due dei principali riferimenti cattolici, coloro che erano stati presentati come portabandiera di questa vicinanza: Pierluigi Molla e Carmelo Ferraro, il figlio di santa Gianna Beretta Bolla e l'esponente di Cl.
La lista Sala è stata annunciata. Ci sono Maria Grazia Guida, tra i fondatori della Casa della carità, ed Enrico Marcora a rappresentare il mondo cristiano, ed ecco la sorpresa: mancano proprio il figlio di santa Gianna e Carmelo Ferraro, segretario dell'Ordine degli avvocati milanesi, che erano stati annunciati con enfasi.
Motivi personali, spiegano dall'entourage di Sala, con una sostituzione dell'ultima ora di Carmelo Ferraro con Ernesto Sarno, avvocato penalista, ma se già Ferraro, pur noto nel suo ambiente, era stato un modo di rimediare all'addio di Massimo Ferlini, esponente di rilievo di Cl, l'avvocato Sarno risulta sconosciuto ai più che militano in politica e nel mondo di Comunione e liberazione. Insomma, un'ulteriore segnale di quella frattura tra Cl e Sala che si era già consumata nelle settimane passate, anche a causa degli attacchi violenti della sinistra, che aveva fatto capire senza giri di parole di non voler avere a che fare con i figli spirituali di don Giussani attivi in politica.
Non di minore entità la polemica nel Pd su Sumaya Abdel Qader, tra le fondatrici del Gmi, Giovani musulmani italiani, l'associazione giovanile dell'Ucoii, e che fa parte del Caim, associazione che ha partecipato a numerose manifestazioni pro Mursi, il presidente eletto dei Fratelli musulmani. Contiguità più che una vera e propria appartenenza, ma nelle polarizzazioni che investono il dibattito sul Medio Oriente e non solo, si tocca qualcosa che comunque ha un certo, considerevole peso. E infatti, fino all'ultimo, la presenza di Sumaya Abdel Qader nelle liste del Pd è rimasta in forse proprio per ragioni di opportunità.
A spingere per lei Pierfrancesco Majorino ed è anche per questo che il caso ha suscitato una disputa tra l'assessore e e il candidato sindaco del centrodestra, Stefano Parisi.
«Non ho bisogno di farmi fare gli esami del sangue da lui» ha replicato Parisi ad attacchi di Majorino, accusando la candidatura dell'esponente musulmana di essere vicina ai Fratelli musulmani, «che sono per la negazione dell'esistenza di Israele».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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