Fatica a digerire laccusa che la Provincia «bleffa» sulla sicurezza. Filippo Penati reagisce chiamando in causa Letizia Moratti «per una vicenda - dice il presidente dellamministrazione provinciale - che ha del paradossale».
Eppure i documenti «ufficiali» di Palazzo Isimbardi dimostrano senza ombra di dubbio che «la linea dura anti-rom di Filippo Penati è solo a parole». I provvedimenti del centrosinistra di via Vivaio suffragano infatti la bontà della decisione del Comune di Milano di rimandare «a casa» quel drappello di consiglieri provinciali della maggioranza che, mercoledì - in occasione di una commissione congiunta sullemergenza rom - proponevano di «risolvere la questione del riconoscimento dello status di minoranza dei rom».
Consiglieri di maggioranza presentatisi a Palazzo Marino «impreparati» con due-paginette-due datate primo marzo dove, nero su bianco, si sostiene la linea buonista nel rapporto con le comunità rom. Sola linea politica che Palazzo Isimbardi può attuare essendo stata decisa dal consiglio provinciale, con tanto di ordine del giorno. Dato di fatto che il presidente della commissione comunale, Aldo Brandirali, ha chiosato sostenendo quindi che i rappresentanti provinciali del centrosinistra (Modugno, Cavicchioli e Tranquillino) non offrivano «condizioni utili al confronto», blateravano «solo di accoglienza e solidarietà incondizionata» senza prendere in considerazione né la sicurezza né lordine pubblico. Accusa sostenuta anche dai consiglieri provinciali del centrodestra che formavano la delegazione.
Ma Penati non ci sta e manifesta tutto il suo sconforto con la promessa di una lettera indirizzata al sindaco di Milano: «Scriverò una lettera al sindaco Moratti per esprimere il mio disappunto per una vicenda che ha del paradossale. Noi siamo stati sollecitati a fare questo incontro, ci hanno chiesto una collaborazione che è stata poi interrotta con poco rispetto istituzionale».
Lettura dei fatti che dal Comune viene smentita, tranne che dai consiglieri massimalisti come Carmela Rozza: «Penati ha ragione.
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