Litigare? Costa 650 milioni l'anno

Il mondo economico è sempre più litigioso. A entrare in conflitto sono soprattutto le società di capitali, litigano prevalentemente tra italiane anche se sono in crescita le conflittualità internazionali. E tra queste, guarda caso, la battaglia è soprattutto con la Germania. Litigano per gli appalti, per lo più. Litigano perché una società ordina tavolini e gli arrivano sedie. Litigano per forniture ma anche per problemi di eredità. Litigano di più. Tanto di più. Sarà la crisi, saranno le difficoltà economiche, sarà la congiuntura ma i contenziosi tra le società sono in netta crescita: nel 2012 il 40 per cento in più rispetto a sei anni prima. Per questo sempre più spesso chiedono l'intervento dell'«arbitro» - se sono grosse anche di tre arbitri - che esaminano la domanda poi come sul campo di calcio al triplice fischio risolvono la questione senza dover passare per i tribunali.
È questa la fotografia scattata dalla Camera di commercio una tra le più attive a gestire le «liti» con la sua Camera arbitrale. Negli ultimi sei anni sono state ben 767 le domande di arbitrato presentate, l'ultimo anno quasi raddoppiate rispetto al 2007. A «battagliare» spesso non soltanto due contendenti, e infatti le parti coinvolte sono state 2052. In prevalenza società di capitali (1343) ma anche persone fisiche (557). Le materie più arbitrate nei procedimenti sono state questioni di appalti (24%) e soprattutto in campo edilizio, forniture (14%) e societari (20%). Questo nell'ultimo anno, ma se si allarga la visione prendendo in considerazione gli ultimi sei anni la tipologia più trattata diventa invece quella societaria seguita da appalti per concludere con la cessione, vendita e affitti di aziende. Il tutto per un valore economico di 4 miliardi. Insomma, circa 650 milioni l'anno.
È tutto in crescendo, anche il valore medio degli arbitrati che nel 2012 è stato di 6,7 milioni di euro oltre il doppio rispetto al 2007. È un sistema quello dell'arbitrato che a quanto pare piace anche di più e finisce per coinvolgere società sempre più grosse. L'arbitrato inserito come clausola in un contratto tra due società garantisce in caso di contenzioso di poter nominare tre arbitri se le società sono più grosse (uno per parte più uno neutrale) e uno invece se la società è più piccola, arbitri che risolvono la controversia senza dover ricorrere ai giudici. La durata media delle cause è stata nel 2012 leggermente inferiore ai 13 mesi, una tempistica calcolata dal deposito della domanda in camera arbitrale fino all'emissione del lodo da parte degli arbitri. Insomma fino al triplice fischio. I casi sono i più vari. Ci sono aziende che chiedono l'arbitro per problemi di forniture sbagliate.

Ma anche per problemi di tempistica non rispettate: se la merce arriva ma con tre mesi di ritardo una società può essere rovinata. Per questo nei contratti sempre più spesso viene previsto l'arbitrato che scende in campo nel momento in cui si viene a creare il contenzioso. La maggior parte delle domande parla italiano (598 su 767).

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