Il cinema documentario e di ricerca è la cifra che contraddistingue l'identità di «Filmmaker international film festival», in agenda dall'1 al 10 dicembre con una raffica di film in buona parte già presenti nella recente edizione del Festival di Locarno. Scelte non sempre azzeccate, ma sicuramente coraggiose, come la decisione di proiettare - seppur fuori concorso - l'opera che ha vinto il Pardo, Mrs Fang di Wang Bing, un'inguardabile e invendibile film che documenta gli ultimi dieci giorni di vita di una malata di Alzheimer, al confine con la legge sulla privacy che forse per i cinesi non vale.
Decisamente diversi e di maggior pregio - ed entrambi in gara - lo svizzero Ta peau si lisse di Denis Côté sui gladiatori del terzo millennio e i loro fisici scolpiti da dody builder o l'eccellente Dragnofly eyes del cinese Xu Bing, di gran lunga migliore del connazionale, ma svantaggiato dalla forza innovativa del suo lavoro.
L'apertura è riservata a L'Atelier di Laurent Cantet, film al quale ha lavorato anche Robin Campillo, acclamato regista del controverso e discusso 120 battiti al minuto, presentato a Cannes e ora in corsa anche per i prossimi Oscar nella categoria del miglior film straniero difendendo i colori della Francia. L'appuntamento è alle 21.30 all'Arcobaleno.
Sempre da Locarno arriva l'italiano Il monte delle formiche di Riccardo Palladino, inserito nella sezione «Prospettive» insieme a 14 altri titoli.
Molti gli omaggi cinematografici ad Alberto Grifi, Alain Cavalier e Francesco Ballo. Le proiezioni si terranno in tre sedi: Spazio Oberdan, Arcobaleno e la Casa del Pane, cioè l'ex casello daziario di Porta Venezia. Biglietti a 7,50 euro e abbonamento a 30 euro.SteG
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