Alberto Giannoni
Il simbolo del Comune accostato ai sostenitori della «intifada» palestinese e ai fautori del «boicottaggio» di Israele. Il caso è scoppiato ieri anche per le proteste della Associazione milanese Pro Israele, col presidente Alessandro Litta Modignani, e del capogruppo di «Milano popolare» Matteo Forte. Domani al «Cam Gabelle» in via San Marco, nel corso di un incontro dedicato al Medioriente, sarà presentato un rapporto su «Pratiche israeliane nei confronti del popolo palestinese e questione dell'apartheid». Il documento è stato rifiutato dall'Onu, eppure l'evento è stato promosso con una locandina in cui compare il logo del Comune. «È una vergogna indegna per una città come Milano - commenta Alan Rizzi - Da sottosegretario ai Rapporti con le delegazioni estere di Regione Lombardia e grande amico di Israele, come lo sono la città di Milano e la Regione, mi sento di condannare nella maniera più ferma tale iniziativa e chiedere al sindaco di revocarne immediatamente il patrocinio. Ritengo inoltre che il sindaco debba riferire al prossimo Consiglio comunale per fare chiarezza». Anche Forte insiste: «Un'iniziativa dei gruppi non deve per forza essere appoggiata e fatta propria dalla giunta. Qui lo fa, con tanto di logo e confermando che non sono in grado di riconoscere gli interlocutori adeguati da legittimare». L'ex presidente della Comunità ebraica, Walker Meghnagi, ha detto: «Sono certo che il sindaco è in buonafede, ma non riesco a comprendere perché il Comune dia il patrocinio a simili manifestazioni. Inconcepibile».
Dal Comune hanno poi spiegato che il patrocinio non c'è (neanche della Zona, che concede la sala). L'iniziativa è dei gruppi consiliari di sinistra, approvata dall'ufficio di presidenza, ma il logo non avrebbe dovuto essere utilizzato in quel modo, senza un riferimento diretto ai gruppi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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