«Lombardia, 110mila posti di lavoro entro il 2030»

«Non sappiamo cosa succederà domani, proprio per questo motivo è il momento di pensare a dopodomani». Alberto Ribolla, presidente di Confidustria Lombardia, spiega così la presentazione di #Lombardia2030, il piano strategico per rilanciare la regione basato su quattro punti: Cultura d'impresa, Cluster, Capitale umano e Formazione professionale, Internazionalizzazione e Network europei. Pilastri su cui costruire un futuro più roseo per il motore economico d'Italia. E «senza tenendo al centro la manifattura che è l'unica attività che permette una maggiore diffusione del benessere - ha precisato Ribolla - il nostro piano ha inoltre un grande elemento di novità rispetto ad altri: è partito dal basso, nel senso che per individuare i cardini del progetto sono stati sentiti i rappresentanti delle varie imprese del territorio». Il punto di partenza della proposta sono i tanti punti di forza della regione. La Lombardia infatti, come emerso dallo studio1 effettuato da Fondazione Edison per il Piano strategico, è la regione più competitiva d'Italia e tra le più competitive in Europa: è la seconda regione europea per generazione di Pil, nel Valore aggiunto è preceduta da giganti come il Baden Wuttenberg e la Baviera e la Renalia-Westfalia, l'export lombardo, circa un terzo dell'export nazionale, è confrontabile con quello di intere nazioni: in una graduatoria con i Paesi Ue la Lombardia si colloca all'11° posto. E la lista potrebbe proseguire. «È partendo dai nostri punti di forza e dalla centralità del manifatturiero che l'intero sistema produttivo lombardo potrà evolversi e affrontare il passaggio all'Industria 4.0 - ha concluso Ribolla - facendo da apripista a una trasformazione inclusiva che impatterà anche su altri settori quali l'artigianato, i servizi, il commercio e genererà occupazione qualificata aumentando l'occupabilità. Ma è necessario mettere in atto tutte le misure che possano sostenere e migliorare la produttività».

Secondo le simulazioni di Confidustria questo piano strategico entro il 2030 potrebbe creare 110mila posti di lavoro, un aumento annuo dell'export del 3%, il 23,8 di valore aggiunto manifatturiero, oltre che un aumento dell'occupazione femminile, del livello di istruzione medio e dei lavoratori nel settore legato a scienze e tecnologie.

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