Meglio della Germania. La Lombardia è la Regione più «liberale» d'Europa, almeno a giudicare dal peso del suo apparato pubblico. È infatti la regione che ha meno dipendenti pubblici rispetto agli abitanti e agli occupati. Il dato, che raggiunge rispettivamente il 9,44% (dipendenti pubblici per occupati) e il 4,02% (dipendenti pubblici per abitanti) fa della Lombardia un esempio anche per altri Paesi europei, come la Germania, la Spagna e il Regno Unito, che hanno performance decisamente inferiori a quello lombarde.
L'ennesimo record della Lombardia emerge da una ricerca del Centro studi Impresa Lavoro su dati Istat e della Ragioneria generale dello Stato. La Lombardia è la regione più virtuosa d'Italia per quanto riguarda il rapporto tra dipendenti pubblici e popolazione: il 4,02% contro la media italiana del 5,18 per cento, quella della Germania del 5,70%, della Spagna del 6,40% del Regno Unito 7,90% e della Francia del 8,50% Al secondo posto c'è il Veneto (4,51%), seguito da Campania (4,82%), Piemonte (4,86%), Emilia Romagna (5%), Puglia (5%) e Marche (5,17%). Il dato acquista ancora maggior rilievo se messo a paragone con le altre regioni, soprattutto di quelle a Statuto speciale. La percentuale più elevata è in Valle d'Aosta (9,05% dei residenti), seguita dal Trentino Alto Adige (7,40% degli abitanti), Friuli Venezia Giulia (6,75% dei residenti) e dalla Sardegna (6,58% dei abitanti). Anche il Lazio ha una percentuale di dipendenti pubblici superiore alla media nazionale (6,46% dei residenti), ma incide l'elevato numero di sedi istituzionali presenti a Roma.
Lombardia record anche nel rapporto fra pubblico e occupati totali: il 9,44% contro il 13,99 delle media italiana (quella tedesca è all'11%, la Spagna è al 16%, il Regno Unito al 17%). In Italia, al secondo posto il Veneto (10,80%), seguito da Emilia-Romagna (11,59%) e Piemonte (11,90%). Il risultato italiano «peggiore» spetta alla Calabria, con il 22,03% pari a un lavoratore pubblico ogni quattro occupati, seguita da Valle d'Aosta, con il 21,01% e Sicilia con 19,95%. Superano la media nazionale anche la Sardegna (19,30%), il Molise (18,06%), la Campania (17,89%), la Basilicata (17,87%), la Puglia (17,42%) e il Friuli Venezia Giulia (16,62%).
La situazione economica della Lombardia è in chiaroscuro. Dalle rilevazioni dell'ultimo trimestre 2016 emerge un aumento di alcuni indici importanti e una flessione di occupati.
Dai dati di Camera di commercio e Osservatorio di Confartigianato risulta una crescita della produzione (2,4%) e del fatturato (1,3%%) mentre il dato occupazionale fa segnare una lieve decremento, ma rispetto a un'annata positiva. Se si guarda ai numeri di export e innovazione ce n'è abbastanza per dire che la Lombardia è sempre più locomotiva d'Italia. E d'Europa.
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