«Quell'anno la gente la portarono via sui trattori. Il Po aveva sfondato dappertutto. E i carri non bastavano più per mettere in salvo i beni più preziosi». Era il 1951. La piena che costrinse don Camillo ad asserragliarsi sul campanile mentre Peppone si sbracciava per aiutare i suoi compaesani. Oggi Danilo Barbieri era ancora là. In piedi. Sull'argine del fiume. A guardare quelle rive che ogni minuto cedevano un po' di più. Le acque gli hanno invaso la golena. Siamo a San Rocco al Porto. Tra Lodi e Piacenza. Seicento ettari di campi sono già sott'acqua. In tre giorni il Po è salito tre metri. La Lombardia è piegata.
L'altra sera scatta l'allerta per il Seveso, che più di un danno aveva creato in estate. Ieri pomeriggio ha rotto gli argini. È esondato a Niguarda. Viale Zara è invasa dall'acqua. Il Comune ha spedito sul posto sette equipaggi della Protezione civile, 40 squadre di polizia locale e ha aperto i chiusini. La città, martoriata, ha evitato il collasso. Le metropolitane hanno funzionato regolarmente tutto il giorno: solo in serate sono state chiuse le fermate Marche e Istria della lilla per agibilità dello scalo. Due autobus - il 728 e il 729 - hanno dovuto deviare perché in viale Fulvio Testi era inagibile il sottopassaggio. Due tram - il 7 e il 5 - hanno limitato la tratta per gli allagamenti ai binari. In serata il sindaco ha firmato l'ordinanza: oggi scuole chiuse in zona 9. Intanto il presidente del Consiglio regionale, Raffaele Cattaneo lancia l'appello a sospendere lo sciopero dei mezzi pubblici previsto per domani.
Ma i fiumi preoccupano ovunque. Mentre il Seveso superava gli argini, il Lambro è esondato a Monza creando disagi alle auto. L'Adda ha invaso le campagne del Cremonese. Il Ticino è uscito dal letto a Sesto Calende. L'Oglio è alto. Il Cherio fa paura. Nel Bergamasco, in estate si era impadronito di serre, agriturismo e un allevamento di pulcini. L'Olona è minaccioso.
Storie di paura e timori. Il lago Maggiore ha superato i limiti. E a Ispra ha risucchiato un uomo di 70 anni che stava assicurando gli ormeggi della sua barca restituendone il corpo senza vita due ore dopo. Il lago si è impossessato di tutto. A Laveno e Luino ha invaso case e negozi. Allagato strade. Le scuole sono rimaste chiuse e la circolazione delle auto è difficoltosa. A Pallanza i timori sono palpabili. All'Isola Bella, una delle tre Borromee, l'acqua ha sommerso il giardino di Palazzo Borromeo. Ma entrambi i versanti sono in pericolo. Anche un altro lago minaccia di uscire. Pusiano è colmo. Smottamenti hanno toccato anche la zona del basso lago di Como.
Il maltempo ha tenuto sotto scacco anche i collegamenti. La linea ferroviaria Milano-Varese ha subito disagi e rallentamenti per binari sotto'acqua.
La stazione varesina si è allagata e per due ore i treni sono rimasti fermi. Poi hanno accumulato ritardi medi di mezz'ora, mentre alcune arterie sono state interrotte o il traffico è stato frenato. La statale per la Valtellina è chiusa all'altezza di Mandello. Piove sul bagnato, verrebbe da dire.
Perché da mesi le precipitazioni continuano salvo estemporanee pause. Le temperature sono più alte di 4 gradi rispetto alle medie stagionali e al Nord è già caduta la quantità di pioggia che normalmente è tipica di un qualsiasi novembre.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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