La Lega ha depositato una mozione che chiede al consiglio di «censurare il comportamento» dell'assessore alla Trasformazione digitale del Comune, il Movimento 5 Stelle la dichiara «incompatibile con il ruolo che riveste» e Forza Italia chiede al sindaco Beppe Sala di cambiarle le deleghe. É stato un processo senza l'imputato in aula. Ieri in consiglio comunale è tornato a contestare Roberta Cocco, l'assessore che dopo 5 mesi e una segnalazione all'Anac ha accettato solo venerdì scorso di pubblicare la dichiarazione dei redditi. La dirigente Microsoft, in aspettativa dal primo settembre 2016, possiede azioni nel colosso di informatica per 3,6 milioni di euro. Sono scattate accuse di conflitto di interesse, l'assessore ha replicato con una lunga nota, ma il capogruppo di Fi Gianluca Comazzi ieri ha ribadito che «non è sufficiente inviare un comunicato stampa, deve venire a spiegare ai milanesi cosa è successo nelle ultime settimane, con estrema chiarezza. Noi pensiamo che ci siano conflitti a mantenere la delega del digitale». Ieri la Cocco non si è presentata, dovrebbe farlo dopo la discussione del Bilancio di previsione 2016. Il Pd ha già trovato un accordo con Forza Italia per il ritiro degli emendamenti entro domani sera. «la deadline per evitare il taglio dei posti nei nidi convenzionati è giovedì» fa presente il capogruppo del Pd Filippo Barberis, e lancia lo stesso messaggio al capogruppo della Lega Alessandro Morelli visto che le posizioni con lui sono ancora distanti. «Abbiamo ancora duemila emendamenti al Bilancio davanti e questa è la priorità - ha puntualizzato quindi in aula Barberis -. Una volta votati i conti, siamo favorevoli, anche questa settimana, che la Cocco venga in aula perché siamo convinti che non abbia niente da nascondere». È quasi una sollecitazione anche quella del Pd, «l'assessore non ha ragioni per sottrarsi al confronto». Incalza l'ex candidato sindaco del centrodestra Stefano Parisi: «I conflitti di interesse esistono e si possono gestire ma vanno denunciati. In questa giunta invece c'è un'opacità che inquieta. La Cocco o vende le azioni o cambia le deleghe».
A chi lo accusa di non essersi mosso perché l'assessore si mettesse in regola con la pubblicazione on line l'assessore alla Trasparenza Lorenzo Lipparini ricorda invece che è stato proprio il suo settore in diverse occasioni a segnalare agli uffici competenti e alla Segreteria Generale del Comune tutte le inadempienze e i ritardi riscontrati rispetto agli obblighi di pubblicazione previsti dalla legge sulla trasparenza».ChiCa
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