(...) il più alto d'Italia. Significa che per un bilocale di circa 65 mq in zona semicentrale si spendono 1.170 euro, a Lorenteggio 897 euro, e al Corvetto-Rogoredo, il più economico e tra i tre quartiere con segno meno nell'ultimo trimestre (-2%, sono 14,3 euro al mq) si spendono comunque 910 euro. Le altre due aree in calo sono Vigentino-Ripamonti (-1%) e Forlanini (-0,9%). La situazione nel resto d'Italia? A Napoli, città con un mercato del mattone atipico, il prezzo medio si ferma comunque a 10,9 euro al metro quadro. A Bologna, dove a parte università e turismo il mercato sta andando forte per il trasferimento di grosse aziende, il prezzo medio è di 12,4 euro al mq. Roma continua ad arrancare, c'è stata una leggera ripresa nell'ultimo trimestre ma il prezzo medio di ferma a 13,5 euro al mq. I famosi 65 mq che a Milano costano in media 1.170 euro nella capitale si pagano 877 euro, quasi 300 in meno. Vincenzo de Tommaso, portavoce di Idealista.it, ribadisce che Milano vive una stagione molto vitale, il portale ha registrato lo scorso trimestre un aumento dell'80% delle richieste ma - in controtendenza, e motivo per cui impennano i prezzi - un calo del 10% degli alloggi in offerta. E insiste sul campanello d'allarme, «se il reddito medio pro capite è di 21mila euro netti significa che l'affitto si mangia almeno la metà dello stipendio. Anche AirBnb toglie dal mercato una fetta di immobili interessanti e che probabilmente farebbero il bene della popolazione, ma parliamo delle zone centrali». Segnala invece che a pesare sul calo dell'offerta sono le leggi che regolano il mercato degli affitti, molti piuttosto che ritrovarsi inquilini morosi che è poi difficile sfrattare preferiscono tenere l'alloggio sfitto. Il contesto milanese infine viene considerato di grandissimo dinamismo, oltre all'utenza business ci sono persone anche benestanti che con l'età lasciano casa di proprietà per andare in affitto in contesti più adeguati o che traslocano con più velocità in caso di perdita del lavoro, salto di carriera, uscita di casa dei figli.
Tra 6-7 anni la popolazione milanese crescerà arrivando a 1,5 milioni, ci saranno più anziani e giovani studenti. Sala invita gli operatori a «lavorare insieme. Andiamo verso una carenza di case, dateci suggerimenti per coprire un buco nell'offerta di affitti a basso costo. Rispetto a una volta i giovani non hanno più il sogno della casa, anche per l'incertezza lavorativa stanno in affitto. Nell'edilizia popolare voglio lavorare perchè ci sia un pò più di mobilità, le analisi dicono che chi entra ci sta 30 anni. Cerchiamo di agevolare la costruzione di edilizia low cost anche con i vincoli urbanistici del Pgt».
Rabaiotti ammette che per ora ha dato qualche frutto «l'operazione lanciata per convincere i privati a convertire i contratti su libero mercato con contratti a prezzo concordato, c'è una riduzione del 20-25% e le agevolazioni pubbliche coprono il divario. Non riuciamo per ora a portare alloggi sfitti a regimi di concordato, serve qualche incentivo in più, come sconti Imu e Tari».Chiara Campo
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