Luci (basse) a San Siro, e non solo. É esplosa sul web la protesta dei cittadini contro la nuova illuminazione a led presentata a fine settembre da Comune e A2a e installata già in molti quartieri (l'obiettivo è sostituire l'80% delle vecchie lampade «gialle» entro Expo). I residenti hanno fatto circolare in rete immagini e video che testimoniano l'effetto delle nuove lampade a basso consumo (in zona San Siro a Monumentale ad esempio) e sono fioccate proteste : dai rischi alla guida alla scarsa sicurezza nei parchi. Il parere dell'uomo della strada, si dirà. Ma a contestare il piano del Comune c'è anche una lettera inviata al sindaco Giuliano Pisapia dall'Apil, l'associazione professionisti dell'illuminazione. La presidente Susanna Antico ha chiesto a nome dei soci (progettisti della luce, indipendenti dalle aziende che vendono energia elettrica o apparecchi di illuminazione) un incontro con A2a e i responsabili a Palazzo Marino per «comprendere meglio i dettagli della progettazione alle spalle dell'intervento realizzato». «Recentemente e improvvisamente - ha scritto al sindaco - a Milano sono apparsi apparecchi di illuminazione abbaglianti, appollaiati su vecchi pali. Abbiamo appreso del progetto Led, a quanto pare nessun professionista indipendente è stato coinvolto. A2A ha fatto tutto da sola, e si sono fatti riferimenti a Los Angeles, Oslo, Stoccolma. Ma in quei paesi le installazioni si fanno dopo un'analisi e un progetto che stabilisce quale è la tecnologia e la configurazione più adatta alle esigenze». Apil chiede di leggere la relazione in base alla quale «un esercizio di sostituzione di tecnologie è stato spacciato per innovazione» e anche «i calcoli di risparmio energetico e di smaltimento di impianti recentemente installati, non obsoleti e, a mio parere, inutilmente rimossi». Secondo Giacomo Rossi, fondatore di Luxemozione aggiunge che «progettare l'illuminazione urbana non significa rispettare solo un rapporto interdistanza per altezza di un palo e tirare quattro cavi di alimentazione», i led installati sui pali giò esistenti, molto alti, non sarebbero sempre efficaci. E cita via Pacini, via Fratelli Bronzetti («ma potrei fare dozzine di esempi») dove sono stati rottamati impianti ancora ben funzionanti «senza motivo e spesso con risultati a dir poco dubbi, non solo in termini di quantità di luce sul manto stradale, ma di qualità, abbagliamento. Sono stati spesi soldi della comunità per un fine che pare più di immagine che di valore per l'illuminazione urbana».
Il consigliere di Fi Fabrizio De Pasquale chiede di sospendere il piano da 28 milioni e sentire gli esperti- É anche pronto a fare ricorso alla Corte dei Conti: «Per l'ansia di "vendere" il futuro, possibile, risparmio energetico il Comune ha fatto fare ad A2a un piano affrettato e sballato. Si sono sostituiti anche impianti appena installati con quelli a led non tarati secondo progetto e insufficienti per illuminare luoghi pubblici».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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