Trionfa in una via di pubblico passeggio, corso Como, il primo albero di Natale in Italia addobbato con «sex toys». Traduciamo con decenza: giocattoli del sesso, ovvero oggetti di forma fallica che danno piacere alle donne attraverso vibrazioni. L'idea è di un'azienda del settore che tiene sotto l'abete al freddo Charline, ragazza francese, per reclamizzare il prodotto erotico: e se questo è trattare le signore con dignità e piacere!
Da troppo tempo assistiamo a una scissione della civiltà che ci deve far riflettere: l'Occidente in nome di una presunta, assoluta libertà sacrifica la bellezza della religione. L'Oriente in nome dell'assoluta religione sacrifica la bellezza della libertà. Gli estremi si assomigliano più di quanto possiamo pensare. «Abbiamo dato l'autorizzazione all'abete di corso Como, perché ci era stato chiesto un albero di Natale senza specificarne l'addobbo. Sulla base di questa difformità è stata avviata la procedura di revoca del permesso» commentano dal Comune.
«Scusi, vibra anche l'albero?». Charline con tanto di pelliccetta rossa alla Babba Natale risponde: «Capisco che in Italia questa sia una novità, ma in Francia si fa già da tempo. In fondo anche il sesso è un gioco». Sì, ma cosa c'entra con il Natale? Il festeggiamento della Natività è espressione della giocosità insita in ogni essere umano d'ogni età, in quanto risveglio della gioia innocente dell'infanzia. Nei mercatini brillano angioletti, campanelli, scoiattoli di peluche, ovvero quei ninnoli che donne e uomini che diventano madri e padri, oppure che si concedono la bellezza di tornare bambini, desiderano vedere intorno al loro neonato o intorno al bambino che ognuno di noi coccola in se stesso per tutta la vita. Perché in questa festa cerchiamo i cuccioli di animali? Perché un micio e un cagnolino sanno essere cuccioli come noi non sappiamo più esserlo.
Quale donna o uomo metterebbe sopra la culla di un figlioletto uno degli oggetti appesi all'albero di corso Como? In nessun periodo dell'anno come in questo le persone possono concedersi il piacere di abbandonarsi alla magìa fanciulla, per quale motivo volgarizzarla ancora una volta con simboli erotici che già impestano oltre ogni misura i nostri messaggi verbali e commerciali? Il fine dell'albero di corso Como è ancora una volta uno solo: vendere i «sex toys» alle donne. Da un lato la società si indigna per il femminicidio, dall'altro spinge la donna a diventare l'oggetto commerciale di una provocazione senza limiti.
Altro feticcio della visione distorta del Natale è l'abete in piazza Duomo, dove non baluggina nessun giocattolo della tradizione natalizia, neppure una stella cometa sulla punta.
Ciò che troneggia tra le fronde della bella pianta è quell'unico, solo dio che ci sta uccidendo: il dio denaro. E' un monolite di fiocchi gialli, un totem al consumismo, uno schiaffo alla crisi che ci spinge a ritornare su valori vanificati da questo albero senza vergogna.
Un grido nasce in tante persone alla visione delle due piante: salviamo il Natale, salviamo le cose
piccole e magnifiche. Salviamo il sogno di essere almeno per pochi giorni solo bambini nelle braccia materne di un uomo e di una donna veri, perché se il Natale è dono è il dono di una calda, rassicurante, divina maternità.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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