Una lunga "catena musicale" per non dimenticare le vittime

La Civica scuola "Abbado" invita a spedire via internet storie, video e audio. Lutto per l'ex direttore Marzorati

Una lunga "catena musicale" per non dimenticare le vittime

Foto diventate virali online, di una Milano spettrale alle prese con l'emergenza sanitaria. I comuni blindati, i camion militari nelle vie della martoriata Bergamo. Letteralmente mazzate in testa a tutti, chi ha vissuto e visto. Uno choc emotivo collettivo. Immagini che non ci lasciano e che hanno colpito anche Andrea Melis, direttore della Scuola Civica «Claudio Abbado», l'accademia cittadina che, insieme al «Verdi», è all'opera in vari modi - iniziative sul web soprattutto - per mantenere un legame con gli studenti, con l'intera città. Per non far sparire la parola cultura da un orizzonte che è pesantemente stravolto dalla pandemia. Già, proprio così. Melis ha voluto rispondere all'orrore di questo periodo con un'idea forte dal titolo poetico, carica di umanità - «Quando i lillà fiorirono l'ultima volta sulla porta del giardino...» - che invita le persone a mandare via internet alla scuola «ricordi musicali di chi ci ha lasciati» (messaggi, idee, video e audio; le mail vanno inviate a.melis@fondazionemilano.eu, con oggetto Quando i lillà fiorirono. Presto le testimonianze sul blog che il direttore sta preparando).

Toccante la lettera del dirigente della Civica diffusa nei più diversi modi: «Carissimi, la primavera è giunta quasi di soppiatto, senza che potessimo accorgercene, insinuandosi in queste giornate così simili una all'altra - si legge nel messaggio - L'attesa della fine dell'emergenza non ci allontana dal rito del ricordo, ci invoglia anzi ad accompagnare e commemorare chi ci ha lasciati in questi giorni - continua - È un dovere anche musicale ed è particolarmente pregno poiché in questa emergenza per molti la vita si conclude nella solitudine, senza il conforto e la presenza dei propri cari. Il virus ci ha privati anche di questa umanissima consuetudine. Possiamo almeno provare a contrastare questo deserto, a modo nostro». Poi si parla dell'immediato dopoguerra, quando Paul Hindemith compose «Un requiem per coloro che amiamo» dedicato ai caduti di tutte le nazioni, sullo splendido testo di Walt Whitman When lilacs last in the door-yard bloom'd («Quando i lillà fiorirono l'ultima volta sulla porta del giardino (...)», da qui il titolo di questa iniziativa). Tanti contributi da appassionati di musica e ricordi spediti da maestri e concertisti.

«Sì, sono già arrivate diverse testimonianze - conferma il direttore Melis - Per esempio un contributo della formazione femminile Le Folie ensemble che ha voluto ricordare il padre della violinista». E ancora: la clavicembalista Amaya Fernandenz, «nostra docente che ha spedito un estratto di un'orazione funebre di Victor Hugo unito a un brano di Schubert». Infine «una collega che ha voluto ricordare Sergio Marzorati con una brano di Skrjabin».

Il lutto per Marzorati, un personaggio che ha lasciato il segno: direttore della Civica dal 1962 al 1992, da tempo viveva nella casa di riposo «Giuseppe Verdi». Qualche anno fa aveva presentato a Villa Simonetta il suo volume «La Civica Scuola di Musica di Milano». Ultimo atto di una passione e un impegno durati quasi un vita.

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