L'imminente apertura del cantiere per la realizzazione di M4, si parla di metà gennaio, sta seminando panico e sconcerto in città. Da est a ovest, comitati e cittadini si stanno mobilitando per capire in concreto quello che sarà l'impatto dei lavori da piazzale Susa lungo corso Concordia e Risorgimento e da San Babila al Parco Solari fino a Lorenteggio. Dopo aver ottenuto da Comune e consorzio la riduzione dell'impatto degli scavi del 50% sui giardini Don Giussani, ora l'attivissimo comitato (che ha depositato a fine settembre un ricorso al Tar) torna alla carica con una nuova proposta: una modifica al sistema di trasporto della terra di risulta degli scavi del mega cantiere di calaggio delle talpe. Secondo quanto appreso dal comitato lo «smarino» generato da questi scavi, che si aggira sulle 870mila tonnellate di terra, ovvero un volume pari a due volte la piramide di Micerino, sarà depositato in via Dezza e da lì caricato sui camion. Di fatto la zona sarà interessata da un andirivieni di mezzi, si parla di uno ogni cinque minuti per ventidue mesi, da via Dezza andrà fino a San Cristoforo e ai siti di smaltimento, con evidenti disagi per tutti i residenti e i frequentatori dell'intera direttrice.
Lo studio commissionato all'ingegner Bruno Bernardo Bosco dimostra come sia possibile utilizzare dei nastri trasportatori lungo le gallerie scavate dalla talpa, per portare fuori la terra. Un sistema semplice - dato che si tratterebbe di posizionare il nastro in calotta, a fianco della manica dell'aria forzata per la ventilazione, che potrebbe essere utilizzato anche per altri usi -, economico e già utilizzato negli scavi, per esempio, della metropolitana di Barcellona e Madrid. Diversi i vantaggi: eliminazione del passaggio dei camion con evidente sollievo per la zona in termini di inquinamento, rumore, traffico, annullamento del cantiere di accumulo della terra di via Dezza salvando alberi e 60 posti auto, «preziosi» per la zona. In più un notevole risparmio in termini economici, in quanto la soluzione del trasporto su nastro comporta costi di esercizio inferiori dal 40% al 60% rispetto al trasporto su strada mediante camion.
L'altra proposta che è stata sottoposta al consorzio M4 è l'utilizzo di una seconda talpa che
lavori contemporaneamente alla prima. Il progetto invece prevede che sia una sola macchina a scavare, da smontare e riposizionare per la realizzazione della seconda galleria. Il risparmio in termini di tempi è di un anno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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