M4, Pisapia ritrova i renziani (ma i fedelissimi lo mollano)

Il sindaco accontenta il Pd con l'ok alla «Blu» e l'assessore D'Alfonso si prepara all'attacco In vendita quote delle società per coprire i costi

M4, Pisapia ritrova i renziani (ma i fedelissimi lo mollano)

(...) già in ottica di città metropolitana si preoccupa molto meno della sinistra radicale per le conseguenze sui Bilanci di Milano dal 2022 in poi, quando il nuovo metrò entrerà in servizio e, forse, le spese di ammortamento ed esercizio dell'infrastruttura che «voleranno» intorno agli 80 milioni all'anno potranno essere spalmate su un territorio più largo. Un Pd che ragiona comunque già oggi sui «piani b» per incamerare risorse e si prepara ad un altro scontro frontale con Rifondazione che ha già perso per strada sulla M4. «Ho proposto al sindaco di mettere in vendita quote di altre società partecipate» butta lì il segretario Pietro Bussolati. E se la mente vola subito agli aeroporti, con Sea, si sa che Brescia si muove da mesi per raddoppiare il 5% che Brescia e Milano hanno già deliberato di mettere in vendita un anno fa. L'operazione (il 2,5% a testa) è rimasta finora in stand by, in attesa di quotazioni migliori, ma a breve si potrebbe sbloccare aggiungendo un altro 5%. Si vedrà.

Da un lato, si diceva, i renziani gongolano. Si parlava giorni fa di un diktat a Giuliano Pisapia sulla ricandidatura e la frattura (almeno per ora) sembra ricomposta. Ma è costata al sindaco uno strappo in maggioranza e in giunta, soprattutto con i fedelissimi: i «compagni» e la componente arancione. Solo l'assessore Pd (e non renziana) Francesca Balzani si è dissociata ufficialmente dalla delibera, ma venerdì hanno votato col mal di pancia il vicesindaco Lucia De Cesaris, l'assessore Franco D'Alfonso ha messo a verbale le contrarietà e terrà domani una conferenza stampa con il comitato Milano Civica che ha sostenuto Pisapia in campagna per chiarire quanto gli è pesato il voto. Altri hanno sollevato dubbi, facendo infuriare il sindaco che ha cercato fino all'ultimo l'unanimità. E ora Riccardo De Corato (Fdi) sfida: «Nella seduta straordinaria che abbiamo chiesto entro Natale la maggioranza dovrà chiarire con i voti la propria linea sull'opera».

L'assessore ai Trasporti Pierfrancesco Maran festeggia lo sblocco della M4 e salva la Balzani («ha fatto un ragionamento di principio»). Agli attacchi di Rifondazione e del presidente dell'aula Basilio Rizzo replica che «esattamente come si sta affrontando al sostenibilità economica della M5, ci sono 7 anni prima che la quarta linea entri in servizio e quindi c'è il tempo e lo spazio per costruire tutte le soluzioni possibili». Ai comitati del no in zona Solari conferma che «era sovrastimato l' impatto dei cantieri sul 20% del parco, ma abbiamo visto che si può restringere l'area di scavo fino ad un massimo del 5%, e andremo a mitigare l'impatto zona per zona, salvaguardando il maggior numero di alberi, posto che i cantieri di una nuova metropolitana sono per forza invasivi».

Gli ambientalisti sono all'erta lungo l'asse Dateo-Concordia, dove saranno sacrificati 107 dei circa 700 alberi lungo tutto il tracciato. «Non assecondaremo soluzioni di comodo che non siano rispettose del verde» promette.

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