Cronaca locale

M5, Sala cede a Fs ma «perde» civici e sinistra

Bocciato il diritto di prelazione da parte di Atm. In 5 della maggioranza escono dall'aula

Un cda straordinario di Atm aperto dalle 13 fino a sera in attesa del responso. Un parere dell'azienda spedito alle 15 da Foro Bonaparte a Palazzo Marino e «demolito» punto per punto dagli uffici tecnici del Comune. Un Consiglio comunale sospeso (in due tranche) per oltre un'ora per permettere al sindaco - che ha cambiato idea per la terza volta in pochi giorni - di trovare una quadra con la sua squadra. Ieri è stata la giornata più convulsa sulla vicenda della società M5 che da giorni agita soprattutto la maggioranza. All'ordine del giorno in aula, la mozione presentata da Fi, Milano Popolare e Lega e sottoscritta anche da 5 Stelle e Basilio Rizzo (sinistra radicale) per chiedere che Atm possa esercitare il diritto di prelazione sulle quote della linea «lilla» messe in vendita da Astaldi (il 36,7%, per 62,5 milioni). Da dicembre il socio privato ha siglato un accordo con Fs. Solo nei giorni scorsi, quasi alla scadenza del tempo per esercitare il diritto di prelazione (cioè domani) è emerso un carteggio con cui Rota informava il sindaco di voler acquistare le quote e rivenderle subito al socio istituzionale F2i. Una mossa per difendere la scalata di Fs in M5 e soprattutto evitare il rischio che ferrovie diventi un concorrente troppo forte nel 2018 quando il Comune lancerà la gara per la gestione del trasporto pubblico locale. «Atm investa sul servizio e non in operazioni finanziarie» era stata la prima versione del sindaco. Corretta il giorno dopo con una sì alla prelazione, purchè le quote siano vendute con gara pubblica. Parole a cui è seguita, sabato, la minaccia di Fs di agire per vie legali. E ieri prima del voto Sala ha riunito per un'ora i suoi. Sinistra x Milano e lista civica avevano espresso la volontà di votare sì. Ma a loro e poi in aula ha confermato la «contrarietà al diritto di prelazione. É necessario che Atm resti concentrata sul servizio e impegni le risorse sul rinnovo del parco mezzi, non deve fare finanza. La gara poi avrebbe tempi lunghi, nel frattempo il Comune dovrebbe consolidare i 500 milioni di debito di M5? Se in futuro altri partner facessero la scelta di Astaldi? E io mi tiro fuori dal gioco dei buoni e cattivi, F2i e Fs sono due partner importanti». Sala riconquista l'ambientalista del Pd Carlo Monguzzi ma crea mal di pancia nella lista civica (Franco D'Alfonso era in missione a Roma ma su Facebook poche ore prima aveva garantito il sì alla mozione da parte dei suoi) e nella ala sinistra. Escono dall'aula al momento del voto Paolo Limonta e Anita Pirovano per la Sinistra x Milano, Enrico Marcora e Emmanuel Conte dei civici (gli altri due votano contro) e arriva «fuori tempo» Arianna Censi Pd. Pirovano puntualizza «il ritardo nel dibatito, avremmo voluto che si potessero discutere meglio le alternative». Per il centrodestra, da Matteo Forte (Milano Popolare) a Stefano Parisi, Gianluca Comazzi (Fi) e Alessandro Morelli (Lega) «un pezzo alla volta si fa entrare nel trasporto locale una struttura statale inefficiente come Fs, facciamo prima a vendere Atm. Milano non è più padrona del proprio destino, subisce decisioni prese a Roma». E Rizzo contesta la «sudditanza ai ricatti di Fs».

ChiCa

Commenti