La «Maison du roi» Com'era il look ai tempi del re Sole

Splendori delle tenute d'apparato delle guardie dei sovrani di Francia, da Luigi XIV a Luigi XVI

Dai fasti del Re Sole agli anni della Rivoluzione, dalla Reggenza di Filippo d'Orléans alla vigilia del Terrore, va in scena all'Archivio di Stato un pezzo di Francia che non avevamo mai visto: l'apogeo e il tramonto dell'Ancien Régime raccontati attraverso più di un secolo di moda militare, dal 1690 al 1792. La mostra «La Maison du Roi», aperta fino al 30 gennaio, è il risultato di tre anni di lavoro di Gabriele Mendella, sarto milanese di fama internazionale specializzato in abiti d'epoca che, per realizzarla, ha girato archivi e musei di mezza Europa: dal parigino Musée de l'Armée allo Château de l'Empéri di Salon de Provence, dal Museo Nazionale di Zurigo allo Château de Penthes di Ginevra, ha studiato oltre 4mila documenti fra abiti, testimonianze rare, stemmi araldici, fatture d'acquisto, armi, decorazioni, copricapi, per arrivare a vestire, con estremo rigore filologico e utilizzando tecniche e strumenti dell'epoca, i 26 manichini a grandezza naturale dell'esposizione. Con tessuti pregiati che si chiamano drap de Sedan, d'Elbeuf, de Romorantin o de Berry, serge d'Aumale, raz de Saint- Lô, ma anche spade, alabarde e fucili originali.Fiore all'occhiello, la ricostruzione della celebre tenuta delle Gardes de la Manche, le Guardie del Corpo della compagnia scozzese che erano vere e proprie ombre viventi del sovrano, non lo perdevano mai di vista e gli stavano accanto ovunque andasse, a portata, appunto, di manica. Talmente perfette che sembra di trovarsele davanti sul serio, «più realiste del re». Come del resto gli altri corpi che componevano la prestigiosa Maison Du Roi, da cui prende il nome la mostra: un' élite selezionata, temuta sul campo e guardata con rispetto in ogni occasione ufficiale, strumento privilegiato della gloria del sovrano, immagine esibita del potere della monarchia gigliata. Punto di partenza per la ricostruzione fedele dei loro vestiti è stato l'esame minuzioso di una delle incisioni di Charles Eisen dal Recueil del 1757, mentre per armi e accessori fondamentale resta il saggio di Michel Pétard «Les équipements militaires français».

Il Settecento, del resto, fu l'epoca in cui nacque la moda come oggi la intendiamo, e il «look» militare, lungi dal sottrarsi alle tendenze, molto spesso le dettò: se negli ultimi anni di Luigi XIV imperavano i giustacorpi aderenti, con grandi paramani e ampie falde, l'epoca della Reggenza prediligeva uno stile più pesante e serioso. Verso la metà del secolo, forse sotto l'influsso del razionalismo dei Lumi, si preferì un taglio più equilibrato, mentre a fine secolo si virò nettamente verso linee più moderne, accentuate e attillate.

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