Majorino attacca: «Sala ora tiri fuori i conti dell'Expo»

La sfida per le primarie manda in pezzi la sinistra L'assessore sempre più duro con il commissario

Antonio Ruzzo«Credo che Giuseppe Sala abbia il dovere di esporre in maniera trasparente la situazione del bilancio dell'esposizione del 2015. Anche questa è l'eredità dell'Expo...». Pierfrancesco Majorino, assessore al Welfare e candidato alle primarie milanesi del centrosinistra ha un paio di buoni motivi per continuare a battere e dibattere su un argomento che gli sta a cuore. Come ha già spiegato nei giorni scorsi, la giunta Pisapia ha confermato Sala come proprio rappresentante per l'Expo e quindi Majorino si sente autorizzato a chiedere i conti dell'Esposizione e ad esigere il massimo della trasparenza. E poi ci sono le primarie. L'ex commissario di Expo è in vantaggio nei sondaggi e quindi è chiaro che i conti che non vengono ancora resi noti sono una bella carta da mettere su tavolo. «Si parla di cosa resterà nel sito e sul piano culturale - ha sottolineato l'assessore al Welfare a margine della presentazione della fase due della campagna per le primarie del centrosinistra all'Accademia della felicità - ma pensare a una buona eredità significa anche avere i conti a posto e una gestione trasparente di quell'evento». Il successo dei sei mesi di Esposizione non sono neppure in discussione. La sinistra, che quando Letizia Moratti trattava per portare Expo a Milano non ci pensava proprio di salire a bordo, visto come sono andate le cose poi ha cambiato idea e se n'è presa i meriti. Però ora che si stanno smantellando i padiglioni e le code sono ormai un ricordo, Expo torna ad essere oggetto di discussione. Soprattutto in campagna elettorale. Anche se Majorino giura che la faccenda dei conti con le primarie non c'entri proprio nulla. E in effetti è difficile dargli torto: «Si tratta di una grande responsabilità che non si può assolutamente eludere - spiega - E confesso di non aver ancora capito quando e come la situazione dell'esposizione universale verrà illustrata». Però le primarie del 6 febbraio restano sullo sfondo. E neanche tanto sullo sfondo. Ieri l'assessore al Welfare ha diffuso infatti i dati di un sondaggio realizzato dal suo staff su un campione di mille persone del centrosinistra e che conferma le preoccupazioni della sinistra su un possibile «flop» di votanti con un'affluenza che potrebbe essere addirittura dimezzata rispetto alle primarie del 2010. C'è una sostanziale parità tra Francesca Balzani e Pierfancesco Majorino nel cosiddetto voto potenziale e nella fiducia degli elettori. Secondo il 72% il candidato della coalizione deve essere di sinistra e secondo il 61% deve essere nato a Milano e conoscere bene la città.

Per il 70% degli intervistati invece è importante che esista una continuità con la giunta precedente ma, dice il 76%, con un rilancio dell'azione amministrativa. Ma Majorino avverte che, perché non siano le primarie dei soliti noti, è cruciale il confronto di idee e propone nove dibattiti nei quartieri: «È una sfida che lancio a tutti i candidati, dicano se sono d'accordo»

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