Ha notato che quell'uomo camminava sotto i portici con difficoltà, che zoppicava vistosamente. Non ha esitato a strattonarlo per strappargli il borsello facendolo cadere. E facendogli battere la testa. Non solo. La vittima, un italiano di 47 anni malato di sclerosi multipla, è finito in coma. È stato ricoverato al Policlinico e operato d'urgenza, ma siccome non aveva più i documenti è rimasto «ignoto» per alcuni giorni. Con la madre e la sorella che vivono con lui a Sestri Levante che lo cercavano disperatamente. Il 31 agosto gli agenti del commissariato Garibaldi-Venezia hanno fermato per l'aggressione un tunisino di 32 anni. È irregolare, senza fissa dimora e ha precedenti per furto e resistenza.
I dettagli più crudi dell'episodio dello scorso 25 agosto intorno alle 11.15 all'angolo tra via Boscovich e via Pisani, a pochi passi dalla Centrale, sono riportati nell'ordinanza di convalida del fermo e che dispone il carcere per lo straniero firmata dal gip Anna Calabi. A chiedere le misure per rapina e lesioni gravi è stato il pm Sergio Spadaro. Il tunisino è stato incastrato dalle telecamere della zona, che lo riprendono in fuga dal luogo della rapina con il borsello e il cellulare della vittima. E dalla testimonianza di un altro immigrato che gravita intorno alla stazione che ha assistito ai fatti e che lo conosceva con il soprannome di «Osfor» (uccello in arabo). L'indagato, assistito dall'avvocato Claudio Martinelli, ha negato tutto nell'interrogatorio di convalida. Il 47enne era stato soccorso dal 118, trovato con la testa sanguinante. Ha riportato un trauma cranico con ematoma cerebrale. Ha rischiato la vita.
Ora è ricoverato in terapia intensiva neurologica. La sorella, cui aveva detto che sarebbe venuto in treno a Milano, non era più riuscita a contattarlo. Solo molte ore dopo il ferimento ha scoperto che quello sconosciuto in ospedale era suo fratello.CBas
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