Trattato male all'Anagrafe di via Larga, chiede il risarcimento dei danni morali al Comune, quantificati in 2mila euro. Questa la sintesi di un ricorso al Giudice di Pace notificato a Palazzo Marino lo scorso 22 maggio anche se i fatti risalgono al 22 novembre 2016. E la giunta ha votato a fine giugno la costituzione in giudizio, anche perchè qualora il signor A.G.A., protagonista del singolare ricorso, avesse la meglio, si creerebbe un precedente scivoloso per le casse dell'amministrazione. L'uomo, come si legge nella delibera, ha riferito di essersi recato all'ufficio dell'Anagrafe centrale per richiedere due certificati necessari per una pratica d successione, ma «sin da subito il dialogo con l'operatrice si caratterizzava per incomprensioni e fraintendimenti, tanto che ne scaturiva una sorta di alterco che richiamava l'attenzione e l'intervento degli agenti di polizia locale di turno nel Salone, unitamente alla viceresponsabile, per verificare quanto accaduto».
Il signore aveva già preannunciato tramite legale a dicembre di voler chiedere un risarcimento per «i danni morali patiti dal comportamento ingiurioso della dipendente» e non è bastata la ricostruzione (diversa) dei fatti da parte del Comune e porgere, comunque, le scuse dell'operatrice. Ora c'è il ricorso.ChiCa
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