Mancano fondi e competenze per la città metropolitana

Addio Provincia, a Milano arriverà la città metropolitana. La riforma scritta dal braccio destro di Matteo Renzi, Graziano Del Rio, è al Senato. Ed è molto contestata. Le associazioni imprenditoriali, Assolombarda in testa, hanno messo in guardia dall'aggiungere nuovi livelli amministrativi a quelli tradizionali. La «grande Milano» invece si sovrapporrà ai Comuni (anche se il Senato casserà la clausola che prevede la sopravvivenza delle Province nel caso in cui lo chieda un certo numero di Comuni). L'organo collegiale di governo sarà il consiglio metropolitano, sindaco metropolitano sarà invece automaticamente il sindaco del capoluogo. A meno che non si passi ai municipi.

Per l'assessore al Decentramento, Daniela Benelli, entro il 2016 si può riscrivere lo statuto ma per un vero decentramento municipale (apparati e bilanci) servirà un intero mandato. Due le richieste al governo: «Una dotazione finanziaria adeguata alle nuove competenze - spiega Benelli - e una più precisa definizione dei rapporti con le Regioni».

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