Mangiare di più e spendere meno

Il post-salamella targato 2006 non vuole piangere miseria come un anno fa. Sì, allora, i conti della sessantesima kermesse dell’Unità milanese sono tornati a fatica, raggiungere il pareggio è stata impresa ciclopica e nonostante quei prezzi pazzi di bar e ristoranti. Che, sorpresa, sono gli stessi che s’affacciano quest’anno attorno al MazdaPalace. Ristoranti promossi gastronomicamente dal sito internet della Quercia di via Vipacco che, tra l’altro, parla di «offerte che coprono la più ampia scelta di possibilità» e «adeguate a tutte le tasche». Tesi che 365 giorni fa è stata però disattesa alla grande: le cronache milanesi sono state allora subissate di lettere, email e telefonate di frequentatori imbarazzati dal servizio molto alla mano, forse troppo.

Defaillance post-salamella che, alla festa nazionale dell’Unità 2005, si è tradotta in diciassette euro per un piatto di polenta vuncia con una fetta di bitto e una bottiglietta di minerale da 50 cl oppure in quaranta euro, bevande escluse, per crostini d’antipasto, tortelloni di zucca, orecchio d’elefante e una striminzita fetta di torta meneghina. Prezzi troppo cari, secondo i compagni che quest’anno sperano di poter pretendere di più e pagare di meno.

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