Le «Mani» dei milanesi più famosi

Apre su richiesta la mostra di Agron Hoti alla biblioteca di Daverio

Marta Calcagno Baldini

«Le mostre più belle sono quelle che uno non ha visto», spiega Philipe Daverio. In questo caso, proprio perché il gallerista e committente parte con quest'idea, basterà telefonare alla Biblioteca del Daverio (tel: 02-866169, cell. 338-5076384) per essere messi in contatto con Agron Hoti, il pittore albanese classe 1970, giunto in Italia nel 2001. La Biblioteca farà da tramite per fissare un appuntamento nell'atelier dell'artista per coloro che non sono riusciti a vedere la bella mostra Mani mani mani. Agron Hoti. Ritratti milanesi, di opere realizzate ad hoc da Hoti in omaggio a Milano. La Biblioteca del Daverio è in piazza Bertarelli 4 dove l'ex assessore della giunta Formentini ospita mostre aperte a tutti. L'antico refettorio di un convento, sui resti del quale alla fine del 700 è stato eretto Palazzo Ravizza, è l'attuale elegante residenza dedicata a uno spazio per la cultura e l'approfondimento: si organizzano mostre ad hoc, e la galleria è in stretto contatto con gli artisti che sceglie di ospitare.

La mostra è un omaggio a Milano come città di relazioni e di possibilità: colpisce che anche Bernardo Caprotti, il fondatore della catena di supermercati Esselunga, scomparso nel settembre 2016, possa essere uno dei soggetti ritratti. Insieme a lui ecco il volto di Giorgio Gaber, Piero Manzoni, Lucio Fontana, Giorgio Strehler e altri: punti in comune? Sono tutti milanesi o adottati da Milano, come lo stesso Daverio e come Agron Hoti, artista albanese ormai italiano a cui il gallerista ha chiesto un omaggio alla città. Realizzati ad hoc, i ritratti di personaggi noti, appartenenti al mondo dell'arte, della scienza, della storia, che hanno avuto nel corso della loro vita punti di contatto con Milano sono una sorta di ringraziamento per il lavoro delle persone rappresentate. In ciascun ritratto, spicca la colorazione di una mano.

Ci sono anche Wanda Osiris, o Guido Veronesi, Eugenio Montale, Tomas Milian: «Con la loro mano hanno compiuto gesti meravigliosi - dice l'artista -, hanno dato un contributo positivo alla loro contemporaneità». Lavori inediti, realizzati nel 2017, per cui a ogni immagine fotografica elaborata, l'artista ha aggiunto una parte astratta in acrilico su legno che fa di ogni opera un dittico.

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