
Si è discusso molto in queste settimane di sport e di disabilità. Le paralimpiadi londinesi appena concluse sono state occasione di grandi emozioni ma anche di qualche polemica, su tutte quella sollevata da Paolo Villaggio che le ha definite un triste spettacolo che evoca solo disgrazie. Punti di vista. Detto ciò le paralimpiadi sono una grande manifestazione di civiltà e di cultura sportiva e, anche se resta qualche dubbio sul valore assoluto delle prestazioni perchè gli atleti delle federazioni più ricche sono avvantaggiati, è certò che abbiano un grande valore sulla sperimentazione tecnologica delle apparecchiature che potranno poi essere utilizzate dai disabili nella vita di tutti i giorni. E l'ultimo esempio è quello di Manuela Migliaccio, 28 anni e paraplegica da tre, che tra poche settimane correrà la maratona di Lugano, grazie a un esoscheletro che assisterà i suoi movimenti. Non è la prima, va detto. Qualche mese fa Claire Lomas, 32 anni, ha impiegato 16 giorni per tagliare il traguardo della Maratona di Londra proprio grazie alla stessa apparecchiatura. Ma con Manuela si comincia a parlare anche in Italia di questa macchina che, al di là dei 5km che farà a Lugano il prossimo 30 settembre, le permetterà di tornare a muoversi con un po' più di autonomia anche nella vita di tutti i giorni. L'esoscheletro che userà si chiama ReWalk, ed è prodotto dalla israeliana Argo Medical Technologies. Semplificando molto, consiste in due gambe che si affiancano a quelle della persona, e la sostengono. C'è poi uno zainetto, che contiene le batterie e l'unità di controllo. Con semplici movimenti del torso si può indicare all'esoscheletro se si vuole camminare, o salire le scale, o sedersi. Finora apparecchi come questo erano presenti solo per la riabilitazione negli ospedali più attrezzati: la novità è che ora potranno entrare a far parte della vita di tutti i giorni. Non possono però usarlo tutti i paraplegici: la lesione al midollo della persona deve essere dalla quarta vertebra dorsale in giù, e gli arti superiori devono funzionare normalmente. Inoltre bisogna sostenere un colloquio psicologico, per accertarsi che non ci siano troppe aspettative. Il ReWalk infatti permette di muoversi a un paziente paraplegico, ma non (ancora) di camminare in modo naturale. Per imparare a usare il dispositivo, poi, la persona deve seguire 18 sedute di «addestramento» tre volte alla settimana: Un lavoro duro, «Ma che vale la pena fare ha commentato oggi Manuela in Regione Lombardia dove è stata presentata questa apparecchiatura per portarsi all'altezza degli occhi delle altre persone». «Oggi è cominciato il futuro ha detto l'assessore regionale alla sanità, Luciano Bresciani la comunità internazionale sta lavorando e ha lavorato duramente per ottenere questo straordinario risultato. Quello di tornare a guardare gli altri negli occhi è uno dei più grandi risultati che il futuro ci sta indicando». Ogni anno restano paralizzati per una lesione al midollo fino a 2.500 italiani.
Il dispositivo ReWalk è sperimentato da due anni al Centro Riabilitativo Villa Beretta, che è coordinatore dei test a livello europeo, grazie a un programma di cooperazione internazionale tra Italia e Israele (dove la tecnologia è stata inventata), e al supporto di Fondazione Cariplo. Il dispositivo potrebbe essere in commercio entro due anni. Il costo ipotizzato potrebbe essere 52 mila euro: per confronto, il costo di una carrozzina 'super accessoriatà si aggira intorno ai 30 mila euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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