Maroni arruola Francesco: «Il Papa difende la famiglia»

Il governatore rilancia sul web l'appello del Santo Padre «Distinguiamo nucleo naturale e altri tipi di convivenza»

Maroni arruola Francesco: «Il Papa difende la famiglia»

«Condivido l'invito di Papa Francesco a distinguere la famiglia naturale da “diverse forme di convivenza” e raccolgo con convinzione il suo appello a “sostenere adeguatamente la famiglia per il bene di tutta la società”». A scriverlo su Fb il governatore Roberto Maroni che dà fuoco alle polveri nella settimana che porta al convegno sulla famiglia di sabato e nel quale sarà lui stesso a presentare le conclusioni. Citazioni del Pontefice che nel suo discorso al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede ieri ha parlato di «una sempre più diffusa cultura individualista ed egoista» e di «legislazioni che privilegiano diverse forme di convivenza piuttosto che sostenere adeguatamente la famiglia per il bene di tutta la società».

Una difesa della tradizione che avrà di certo molta minor eco mediatica rispetto ad altre affermazioni del Santo Padre, ma una manna per Maroni in uno scontro con il centrosinistra che si farà ancor più duro quando oggi in consiglio regionale il Pd con la Lista Ambrosoli e il Movimento 5 stelle chiederanno di sospendere l'iniziativa e comunque di togliere patrocinio e logo Expo. A favore, invece, la mozione depositata dal Nuovo centrodestra con il capogruppo Luca Del Gobbo. Prevedibile oggi uno scontro in aula sul testo firmato dal segretario del Pd Alessandro Alfieri e da Lucia Castellano perché il convegno «“Difendere la famiglia per difendere la comunità” con la partecipazione dell'assessore alle Culture e del presidente della Regione», organizzato «solo con soggetti quali le associazioni Alleanza cattolica, Obiettivo Chaire e Nonni 2.0 e la Fondazione Tempi» non rappresenta il «pluralismo delle convinzioni» e quindi solleva «il dubbio circa una posizione escludente e discriminante della Regione e di mancato impegno contro le concezioni omofobe». Come se difendere i diritti della famiglia tradizionale (benedetta dalla Costituzione prima che dalla Chiesa), dovesse chissà perché significare un'aggressione alle abitudini affettive e sessuali di chi fa scelte diverse. Ma i Giovani democratici con Michele Albiani parlano di un appuntamento che farebbe passare la Lombardia come una «Regione retrograda che disprezza e condanna il diverso». E per sabato invitano a una contromanifestazione davanti all'auditorium.

Paladini delle associazioni Lgbt (Lesbiche, gay, bisessuali e transgender) si fanno invece i grillini che oggi chiederanno a Maroni di revocare il patrocinio al convegno e di organizzarne uno con «tutte le associazioni che rappresentino le diverse formazioni familiari presenti nella nostra società».

Appoggio a Maroni e all'assessore Cristina Cappellini arriva invece da Ncd che nella sua mozione evidenzia come «la Costituzione riconosca i diritti della famiglia “come società naturale fondata sul matrimonio” e come «la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo definisca la famiglia come “il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto a essere protetta dalla società e dallo Stato”».

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