Maroni: «Campi profughi in Libia e non a Milano»

Il governatore: «La soluzione al problema esiste» Forza Italia: «Al Nord non c'è più spazio» Ncd: «Taglio dei fondi? Non paghino solo i sindaci»

Campi profughi in Libia per affrontare l'emergenza e stop all'arrivo di altri immigrati in Lombardia. «Vi chiedo - si legge nella lettera ai prefetti mandata ieri dal governatore Roberto Maroni - di sospendere le assegnazioni nei Comuni lombardi in attesa che il Governo individui soluzioni di accoglienza temporanea più eque, condivise e idonee, che garantiscano condizioni reali di legalità e sicurezza». Nessun passo indietro, dunque, dopo le repliche polemiche del governo e della sinistra che hanno derubricato a semplice razzismo e antimeridionalismo le richieste dell'asse dei governatori del Nord che comprende anche Giovanni Toti e Luca Zaia.

Con Maroni che chiede di incontrare il premier e l'occasione potrebbe essere oggi all'Expo dove Matteo Renzi arriverà per accogliere il presidente russo Vladimir Putin. «Se il governo - ha detto ieri Maroni - invece di attaccare, polemizzare e dire che è tutta colpa mia, mi chiamasse e mi dicesse “visto che tu da ministro il problema l'hai risolto, vediamoci e parliamone”, io sarei disponibile a collaborare». Già pronta la replica a chi gli ha rimproverato la firma sotto il patto con le Regioni. «L'accordo che da ministro nel 2011 avevo fatto con le Regioni, era un accordo di equa distribuzione dei clandestini: per me va bene, applichiamolo ancora e siccome noi qui in Lombardia abbiamo il 9 per cento di immigrati contro l'1 dell'Umbria e il 4 della Toscana, allora prima di mandarne altri qui in Lombardia facciamo l'equa distribuzione».

Al fianco di Maroni è Forza Italia che con Mariastella Gelmini ribadisce che «il Nord non è egoista, gli stessi dati del Viminale smentiscono questa tesi assurda evidenziando che qui viene data ospitalità a un profugo su quattro. Adesso però non c'è più spazio». Poi la Gelmini attacca Renzi. «Inaccettabile l'idea di pagare i sindaci cosiddetti accoglienti dopo che i Comuni si sono visti tagliare anche i servizi essenziali per i cittadini». Per Maroni la soluzione c'è. Ed è «fare i campi profughi in Libia. Non c'è l'assenso del governo libico? Non c'era nemmeno quando abbiamo deciso di bombardarli. Le Nazioni unite possono farlo, possono mettere lì i campi profughi e una commissione internazionale per valutare chi ha diritto alla protezione internazionale. E a quel punto lo si porta in Europa in tutta sicurezza». Contrari, invece, alla linea Maroni-Gelmini gli alfaniani del Nuovo centrodestra che con Raffaele Cattaneo giudicano «sbagliata» la proposta di tagliare i fondi ai Comuni che accolgano immigrati. «Ci mancherebbe altro che la situazione sia fatta pagare a sindaci e cittadini che hanno già molte difficoltà. Il modo di affrontare l'immigrazione non è caricare di un costo in più i Comuni che accettano di fare la loro parte». Un solco nel centrodestra che si allarga.

Duro con il governo Renzi e il suo partito (il Pd) è anche l'assessore comunale Pierfrancesco Majorino. «La gestione dell'accoglienza a livello nazionale è disastrosa - ha scritto ieri - e il Pd non sta facendo nulla di significativo per affrontare questo tema».

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