«É una legge equa e giusta». Nonostante la valanga di critiche, il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni non arretra di un passo. E, nel «day after» del sì alla legge sul turismo, che penalizza gli hotel disposti a ospitare i profughi, ribadisce: «Daremo i contributi che sono previsti per gli albergatori solo a chi fa veramente quel mestiere. E non a chi ospita i clandestini. Perché questo non è fare l'albergatore, ma un'altra cosa. Mi sembra una cosa giusta ed equa per sostenere il settore».
L'emendamento delle polemiche è stato proposto dalla Lega Nord e poi leggermente smussato dagli altri partiti della coalizione. Di fatto vengono escluse dai bandi regionali per il turismo le strutture che accolgono volontariamente i migranti. «È stata approvata una grande e importante legge, perché il turismo è un settore sul quale vogliamo investire per valorizzare le eccellenze lombarde. Si tratta di una norma innovativa, che porterà anche investimenti e aiuto agli albergatori che fanno questo mestiere».
La Regione vuole tutelare gli imprenditori del turismo. Ma, a sorpresa, le critiche alla legge arrivano proprio dai diretti interessati: gli albergatori. Che avrebbero preferito un provvedimento «un po' meno tranchant ». «La scelta di ospitare o meno i profughi - commenta il presidente degli albergatori milanesi, Maurizio Naro - andrebbe lasciata ai singoli imprenditori. È brutto definire per legge un atto di solidarietà che dovrebbe essere dettato esclusivamente dalla coscienza di ognuno». Il rappresentante degli hotel vuole mettere le cose in chiaro: «Sembra che gli albergatori vogliono ospitare gli extracomunitari per approfittare della situazione e lucrare sull'emergenza. Non è affatto così. Anzi, abbiamo parecchie spese vive e rischi da sostenere se decidiamo di dare una mano alle famiglie dei profughi».
E poi c'è il fronte politico. Il centrosinistra, nonostante la sconfitta in aula al momento del voto, chiede al governo di impugnare la legge lombarda. «Con la norma anti-albergatori ospitali - interviene il consigliere del Pd Franco Mirabelli - Maroni smentisce se stesso. Da Ministro degli Interni aveva infatti chiesto agli albergatori di ospitare i richiedenti asilo, mentre ora la sua maggioranza decide di punire gli imprenditori alberghieri che aderiscono ai programmi di ospitalità del governo, impedendogli di accedere ad ogni bando pubblico per le attività turistiche». «Lo Stato - aggiunge - non può chiedere accoglienza per i rifugiati, attraverso bandi pubblici del ministero dell'Interno, e penalizzare chi la fa».
A ristabilire gli equilibri è il presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo: «Un conto è il sostegno al turismo, un altro è il
sostegno all'accoglienza dei richiedenti asilo». Ncd, annuncia Cattaneo, farà presto una proposta per «sostenere chi sceglie di fare attività di accoglienza umanitaria, preziosa e importante, ma diversa da quella turistica».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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