Quando ormai manca appena un anno all'Expo che aprirà i battenti il primo maggio 2015, «bisogna imprimere uno sprint ai lavori dentro al sito e su questo siamo tutti d'accordo: io, il sindaco di Milano, il ministro delle Infrastrutture e il commissario di Expo». Parola del governatore Roberto Maroni che arrivando ieri a Villa Ponti di Varese per partecipare all'assemblea di Confagricoltura, ha annunciato che «già in settimana» ci sarà un incontro «per definire un nuovo sistema di governance dentro la piastra, un nuovo sistema di gestione». Nessun bisogno, sottolinea invece, di nuovi poteri al commissario Expo Giuseppe Sala. «Non penso che servano - ha risposto ai giornalisti -, ma serve definirli meglio anche se questo la legge già lo consente e il governo può fare un decreto della presidenza del Consiglio dei ministri per assegnare al commissario i poteri che ancora non ha». Di certo quando il count down segna solo 382 giorni all'evento, Maroni sottolinea l'accordo con Sala, il sindaco Pisapia e il ministro Lupi. «Abbiamo le idee chiare e riteniamo sia necessario dare un'accelerazione perché tra poco arriveranno tutti i padiglioni e ci sarà un grande traffico all'interno del sito, traffico che andrà diretto bene». Perché quello che già oggi è un cantiere complesso, con l'arrivo di tutti i Paesi si trasformerà in una Babele di almeno cento di versi cantieri.
Nessuna possibilità di ritardi, come dimostra il premier Matteo Renzi che ha promesso di costituire una task force presso la presidenza del consiglio proprio per sciogliere i grovigli della burocrazia. Per questo è positivo il primo giudizio di Maroni.
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