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Maroni rifugiato a Berna per festeggiare il 2 giugno

Profugo politico? Quest'anno Roberto Maroni ha trovato una buona scusa per evitare il tricolore, l'inno nazionale e una festa imbarazzante per la Lega. La scusa dell'Expo. E ha chiesto riparo all'Ambasciata italiana di Berna, che festeggia il 2 giugno dedicando l'appuntamento al 2015. «Il presidente di Regione Lombardia sarà lunedì 2 giugno a Berna (Svizzera) nell'ambito della festa nazionale del 2 giugno dedicata a Expo2015» recita una nota tra l'irridente e l'irridentista.
Oggi è festa nazionale, come sappiamo perché siamo (quasi) tutti a casa per ricordare l'anniversario del referendum del 2 e 3 giugno 1946. Dopo la caduta del fascismo, lo ricordiamo bene, gli italiani furono chiamati a votare, maschi e femmine, per la prima volta con suffragio universale, per scegliere tra monarchia e repubblica. Come è andata, lo festeggiamo. Quest'anno, poi, si commemora il centenario della Grande Guerra, insieme con l'imminente presidenza italiana del Consiglio dell'Unione Europea. Ma il varesino Maroni celebra all'estero. E non in Ticino, ma a Berna, Cantone tedesco e francese. Chapeau.
Governatore in fuga. Pochi giorni fa, il 29 maggio, i suoi lombardi l'hanno deluso.

Alla festa della Regione sono arrivati in pochi: è stato un appuntamento in tono minore. Forse la battaglia di Legnano, anno 1176, con la disfida tra la Lega lombarda e Federico Barbarossa non è sentita come un evento di grande attualità? Almeno da chi non usa portare il fazzoletto verde nel taschino.

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