Anche il governatore Roberto Maroni chiede il pugno duro con i furbetti dello scontrino, quei consiglieri regionali a cui la Corte dei conti ha contestato rimborsi irregolari per oltre un milione di euro. Pasti nei ristoranti top come Berti in zona Regione e Giannino, ma anche sushi e tagliate di aragosta. E poi hotel, materiale informatico, tablet e pc, anche se per tutte queste voci esistono già specifici trattamenti economici. E c'è da dire che i rilievi riguardano soltanto il 2012, l'anno per cui i magistrati hanno preteso di controllare ricevute e i giustificativi, scoprendo irregolarità per quasi un terzo della spesa messa a disposizione dei sette partiti politici che sedevano in consiglio nella scorsa legislatura: in totale 3,7 milioni di euro solo per la voce «comunicazione e funzionamento». A cui ne vanno aggiunti altri 10 per il «personale».
Ora c'è il problema della restituzione. Anche se, come ha spiegato il presidente del consiglio Raffaele Cattaneo, non c'è chiarezza. A rispondere saranno i singoli o i partiti? E soprattutto che ne sarà di quei gruppi che ora non sono nemmeno più al Pirellone? Gli uffici legali sono al lavoro, ma ciò non impedisce a Maroni, pur nel rispetto delle competenze del consiglio, di chiedere un atteggiamento tutt'altro che accondiscendente per i trasgressori. E dunque l'invito all'ufficio di presidenza di impugnare la relazione della Corte dei conti per «chiedere a tutti i consiglieri di rimborsare la Regione. Chi riterrà poi di aver speso legittimamente, opporrà le proprie ragioni». A cominciare proprio da quei leghisti che con quasi 600mila euro (597.525 euro di scontrini irregolari, su un totale di 931mila) sono risultati i primi nella non invidiabile classifica delle spese pazze, con cartucce da caccia e banchetti di nozze. «Mi auguro - ha spiegato ieri Maroni - che si faccia rapidamente chiarezza e che si chiuda una brutta pagina che non mi riguarda. Quello era il passato, ora ricominciamo dall'anno zero». Provvedimenti disciplinari per i consiglieri leghisti finiti nelle maglie dei magistrati contabili? «Non ne servono - assicura - La maggior parte di loro non è nemmeno stata ricandidata». Per il futuro, invece, «la mia posizione personale - aggiunge Maroni - è che non si debbano più dare contributi ai gruppi, l'indennità dei consiglieri deve essere omnicomprensiva». E poi basta auto blu che li vadano a prendere e li riportino a casa come succedeva fino a non molto tempo fa, basta rimborsi per fare il percorso da casa alla Regione («se lo paghino loro, come fa qualunque normale lavoratore»). Piuttosto vengano loro offerti servizi e strumenti di lavoro, come un ufficio in tutte le sedi provinciali della Regione.
Per il momento la sanzione prevista è l'interruzione dei contributi per l'anno in corso e la Regione ha quindi deciso di sospenderli in via cautelare. Poi ci sarà da far di conto, con i 297.
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