Maroni si tiene la Sanità aspettando un tecnico

(...) e l'ipotesi è proprio che si tratti di un uomo in arrivo dall'università. Il cambio avverrebbe però in un secondo tempo, insieme a un rimpasto più corposo. Anche se Maroni ha detto di non voler cambiare altri esponenti della sua giunta, da Ncd e Forza Italia escludono che Maroni possa procedere a cambiamenti così importanti al Welfare (che vale l'85 per cento del bilancio regionale) senza che in futuro ci sia un riequilibrio su altre, importanti partite. Prima tra tutte l'Expo, che va verso la chiusura, per cui bisognerà ridefinire i contenuti delle deleghe, ma anche il reddito d'autonomia, che vale 250 milioni di euro. E così, insomma, i giochi sono ancora aperti, nonostante le molte telefonate con i vertici regionali dei partiti e anche i faccia a faccia tra Maroni e gli esponenti di Ncd, avvenuti al Meeting di Rimini. Il futuro del Welfare è una partita molto complessa, anche perché i lavori in Regione sono ancora a metà del guado. È stata approvata in consiglio regionale la prima parte della riforma, che riguarda la governance , ma restano ancora da decidere gli aspetti concreti e cioè come e chi si occuperà della cura nei grandi settori di Università, Salute mentale, Farmacia, Pompe funebri, Diabete e Prevenzione e in particolare come verranno gestiti settori delicati, quali ad esempio le cure per i carcerati.

L'assessore alla Salute, Mario Mantovani, anche lui a Rimini per il Meeting, dice di non essere stato informato di nulla: «Io rimango a quel che ha detto il coordinatore regionale di Forza Italia, Mariastella Gelmini, e cioè che il mio partito non avverte la necessità di alcun rimpasto».

Per lui si parla da tempo di un incarico di peso nel partito o anche di un altro incarico all'interno della giunta. L'asse tra Ncd e Forza Italia, in questo momento, sembra piuttosto saldo, anche rispetto alle decisioni da prendere sul candidato a sindaco.

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