Il Martinitt regala un cinema a Lambrate

Parlando con gli abitanti, qualcuno si è accorto che un cinema nelle vicinanze mancava: siamo nella periferia Est di Milano, zona Lambrate-Ortica, precisamente siamo nel Teatro Martinitt, l'ex orfanotrofio in via Pitteri 58, che apparteneva appunto all'omonimo e conosciuto rifugio milanese per i bambini senza genitori. Detto fatto, l'energica gestione de La Bilancia Produzioni, società di spettacolo che dal 2010 ha vinto il bando per completare il restauro e riaprire il Martinitt (una sala di 430 posti), ha deciso di inserire anche pomeriggi e serate dedicate al grande schermo: dalla domenica al martedì si terranno proiezioni dedicate a tutti, e in particolare la domenica sarà rivolta ai bambini con un programma di cinema d'animazione. Su richiesta saranno anche a diposizione proiezioni in lingua straniera per le scuole. L'inaugurazione della versione cinematografica del Martinitt è oggi, 21 gennaio, con una giornata di film uno dopo l'altro, no-stop: i proiettori si accendono al mattino con «Magic in the Moonlight» in lingua originale, per le scuole (biglietto 2 euro). Nel pomeriggio è la volta della commedia «Soap Opera» (biglietto 2 euro) e, a seguire, del film d'animazione «I pinguini di Madagascar» (biglietto 2 euro). La sera infine tocca a un cult per il pubblico meneghino: «Miracolo a Milano» dell'indimenticato De Sica (proiezione gratuita). Un programma tanto dinamico e aperto al pubblico rispecchia le caratteristiche della gestione del Martinitt, che ha un ruolo difficile in quanto si trova in una posizione periferica, ma «vediamo che gli spettatori che frequentano il nostro teatro sono molto curiosi e stabiliamo un rapporto molto diretto con le persone» dice Ussi Alzati, regista e direttrice del teatro. Il cinema è infatti una grande novità per il Martinitt, che è partito fin da subito con una mission precisa, ovvero quella di valorizzare la commedia brillante di autori contemporanei preferibilmente italiani: «Da noi non si vedrà mai Eduardo –continua Ussi -. Noi pensiamo ai nuovi drammaturghi di commedia brillante, come Roberto D'Alessandro, o Antonio Grosso, Giuseppe della Misericordia... comunque ci occupiamo e siamo specializzati su un genere per cui a Milano manca un teatro specifico».

È solo dal 2003, con l'inizio della rivalutazione dell'intera area, che anche questo piccolo teatro è stato rimesso in luce e si è iniziato a pensare a come restaurarlo, fino alla sua riapertura nel 2010, cinque stagioni orsono.

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