Masseroli: «Il progetto della Città del gusto sarà rivisto»

Il futuro della Città del gusto rischia di passare nelle mani di Ligresti. Il piano di governo del territorio, che affronterà lo scoglio del consiglio comunale dal 9 dicembre, prevede il ritorno in mani pubbliche delle vaste aree di proprietà del gruppo immobiliare nel parco del Ticinello, Macconago, parte di Bellarmino e Vaiano Valle. In cambio, secondo il principio della perequazione introdotto nel pgt, Salvatore Ligresti acquisirà il diritto a costruire con l’indice di 0,5 su parte dell’ex Macello comunale di Porta Vittoria. La stessa interessata (per 132mila metri quadrati) anche dal progetto della Città del gusto, presentata ancora nel 2007 dal sindaco Letizia Moratti al Bie come fiore all’occhiello per l’Expo e approvato dall’aula il 14 febbraio 2008. «Così la Città del gusto è sotto ipoteca, deciderà il privato» hanno protestato ieri in commissione a Palazzo Marino il Pd e Basilio Rizzo della Lista Fo. Il consiglio, è la replica dell’assessore all’Urbanistica, «deciderà se condividere o no la proposta della giunta. Ma il progetto nell’area vicina all’Ortomercato non scomparirà, bensì sarà rivisto secondo un percorso nuovo. Così abbiamo sbloccato brillantemente una situazione che era in stallo da anni». Masseroli si riferisce al contenzioso dagli anni Ottanta tra Comune e costruttore sulle cosiddette «aree d’oro» intorno al parco Sud. «Ci chiediamo perché il Comune non attenda l’ultimo grado di giudizio in Cassazione - obietta Aldo Ugliano del Pd - dopo che i due precedenti hanno dato ragione all’amministrazione. Così tornerebbe in possesso delle aree senza bisogno di altre operazioni».

Ma Masseroli ribatte che «è inutile aspettare ancora, abbiamo la possibilità di risolvere subito e l’esproprio non si limiterebbe all’area del Ticinello. Così invece torniamo in possesso di 1,3 milioni di metri cubi di verde e cascine».

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