Matrimoni gay, il governo boccia il sindaco

«Torniamo ad invitare il sindaco di Milano ad abbandonare il suo percorso illegale intrapreso in materia di trascrizioni di matrimoni gay e saffici contratti all'estero e a procedere quindi alla loro immediata cancellazione. Un sindaco “politically correct” deve agire nel rispetto della Costituzione, delle leggi, del diritto amministrativo e dei regolamenti vigenti». L'invito al sindaco Pisapia arriva da Luca Lepore, consigliere comunale della Lega.

La cronaca: ieri mattina il sottosegretario alla giustizia Cosimo Maria Ferri rispondendo all'interrogazione urgente del deputato Pia Locatelli (Psi-PLi) ha sostenuto che «i provvedimenti prefettizi di annullamento di ufficio della trascrizione dei matrimoni celebrati all'estero tra persone dello stesso sesso sono pienamente legittimi». Il sottosegretario ha spiegato che «i sindaci sono tenuti a uniformarsi alle istruzioni impartite dal ministero dell'Interno e la vigilanza sugli uffici dello stato civile spetta al prefetto. Pertanto - prosegue Cosimo Maria Ferri - risulta del tutto appropriato l'esercizio da parte del prefetto del potere di annullamento proprio perchè esiste un rapporto gerarchico che lega ministero e sindaci». Secondo Ferri, il prefetto non dovrebbe rivolgersi alla magistratura per chiedere la cancellazione delle trascrizioni, ma avrebbe potere di agire da solo: «non sussistono i presupposti per il ritiro della circolare nè per la cessazione dell'esercizio dei poteri di annullamento dei prefetti».

Il sindaco Giuliano Pisapia preferisce trincerarsi dietro il silenzio, va invece all'attacco del governo la presidente di Rete Lenford, l'avvocatura per i diritti lgbti Maria Grazia Sangalli: «Questa dichiarazione è importante perché il governo avalla l'azione illegittima dei prefetti. Richiamando i principi di ordine gerarchico il sottosegretario Ferri dimentica la norma di carattere specifico, l'articolo 95 dell'Ordinamento di stato civile, che introduce una riserva di giurisdizione in forza all'autorità giudiziaria». Tradotto: il governo ignora la normativa che prevede che solo l'autorità giudiziaria possa modificare i registri. «I prefetti - spiega l'avvocato Sangalli - non possono intervenire sui registri, ma devono chiedere all procura di radicare un procedimento di annullamento». Come giudica l'operato del prefetto Francesco Paolo Tronca? «Si è comportato correttamente - risponde Sangalli - in quanto, unico in Italia, non è intervenuto per manomettere i registri, sebbene abbia ordinato al sindaco di farlo». Rete Lenford però ha impugnato l'ordinanza prefettizia...

«Si perché non è nelle competenze del prefetto ordinare al sindaco la cancellazione». Ma nei prossimi giorni il prefetto Tronca potrebbe riservare qualche sorpresa...Tradotto: sembra che stia mettendo mano a qualche nuovo atto.

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