Matrimoni gay? La Regione vota per la famiglia

Matrimoni gay? La Regione vota per la famiglia

Non discriminare i gay né le altre minoranze, ma combattere l'ideologia gender e difendere la famiglia naturale dagli assalti che la vogliono distruggere. Nasce così, con i voti di Forza Italia, Lega, Ncd e Fdi, la mozione del consiglio regionale che impegna la giunta a celebrare la Festa della famiglia naturale, «fondata sull'unione fra uomo e donna», a sostenerla con iniziative concrete come i fondi Nasko e Cresko e a introdurre il Fattore famiglia.
Il Pirellone chiede anche al governo di non applicare il Documento standard per l'educazione sessuale, redatto dall'Ufficio europeo dell'Organizzazione mondiale della Sanità, che ha scandalizzato tante mamme e tanti papà. E dice no ad affido e adozione di minori estesi a persone dello stesso sesso. «Combattiamo la familiofobia», sintetizza il presidente del consiglio regionale, Raffaele Cattaneo. L'opposizione è invece uscita dall'aula. «Abominevole» commenta l'Arcigay.
«La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto a essere protetta dalla società e dallo Stato» scrivono i consiglieri citando la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo dell'Onu. E ancora: «In tutto il Paese si stanno moltiplicando i casi di aperta propaganda contro la famiglia naturale».
Le preoccupazioni per ciò che accade nelle scuole è altissima. «In numerose scuole materne ed elementari d'Italia si sta applicando il documento per l'educazione sessuale in Europa che prevede, tra l'altro, nella fascia d'età tra i 4 e i 6 anni, l'introduzione alla masturbazione infantile precoce, la capacità di identificare i genitali nei dettagli e l'identità di genere, ovvero la scelta se essere maschietti o femminucce» (la cosiddetta ideologia gender, ndr) è la denuncia dei consiglieri del centrodestra.
La Regione attacca anche il governo e la strategia dell'Unar (che dipende dal ministero del Lavoro). L'accusa è di invadere la scuola con film e sitcom gay, fiabe rivedute e corrette in chiave omosessuale per i bimbi, per «destrutturare la famiglia naturale, impartendo già nei soggetti più deboli e in crescita questi insegnamenti».
Inoltre, la maggioranza unita chiede di stanziare «pubblici sussidi» per garantire ai genitori «un'effettiva libertà nella scelta della scuola per i propri figli», senza dover sostenere spese che impediscano o limitino di fatto questa libertà. Un modo di rilanciare la scuola paritaria, salvagente dall'«imposizione di un modello di società che prevede l'eliminazione delle naturali differenze tra i sessi».
Una vera e popria rivolta, che prende di mira anche la legge Scalfarotto, approvata alla Camera e in discussione al Senato, che introduce il reato d'opinione di omofobia.

Chi si dichiarerà contrario al matrimonio fra persone dello stesso sesso potrà essere punito con la reclusione fino a 18 mesi o addirittura 4 anni, protestano i consiglieri. E ricordano: lo Stato dovrà procedere d'ufficio anche se fosse rimessa la querela.

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