Il Meazza bis abbatte il Meazza Forza Italia vuole il referendum

L'impianto da 60mila posti solleva polemiche dalla Lega al Pd

Giù le mani da San Siro. Come era prevedibile mettere in discussione un'istituzione come lo stadio Meazza significa aprire dibattiti, polemiche e scontri accesi. E accendere la scintilla di una durissima guerra tra «guelfi e ghibellini». Se n'è già avuto un piccolo assaggio ieri alla sola notizia che Milan e Inter, le milanesi che hanno in concessione lo stadio di proprietà comunale, hanno presentato al sindaco Beppe Sala un «Progetto di fattibilità tecnico economica per la costruzione del nuovo stadio e del relativo distretto multifunzionale». «Il Progetto di fattibilità espone le ragioni - spiegano le squadre - che rendono un nuovo stadio preferibile all'ipotesi di ristrutturazione del Meazza».

Lo stadio è di proprietà del Comune, dovrebbe spettare a i cittadini la possibilità di dire la loro il ragionamento del presidente del Municipio 7, Marco Bestetti (Fi) che propone un referendum sulla fine della Scala del calcio.

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