Medici di S.Carlo e Barona, "Serve ospedale moderno"

Partito l'iter burocratico per il nuovo polo sanitario Strutture obsolete: "È da rivedere l'organizzazione"

Medici di S.Carlo e Barona, "Serve ospedale moderno"

Quasi 900 posti letto, 40mila ricoveri tra ordinari e day hospital, quasi un milione di prestazioni ambulatoriali, 18mila interventi chirurgici, 144.258 accessi al Pronto soccorso: sono i numeri dell'Asst Santi Carlo e Paolo, il polo sanitario del sud ovest della città che serve un bacino di utenza di 600mila persone, come tutto il Molise. A breve i due ospedali immersi nelle realtà popolari di Baggio e della Barona potrebbero vedere il progetto per il nuovo ospedale, che dovrebbe sorgere a san Cristoforo. I soldi, 550 milioni, sono stati stanziati, l'accordo di programma è stato avviato, settimana prossima si terrà in Regione un nuovo incontro con il Comune. Da decidere, infatti, anche il destino delle due aziende ospedaliere «storiche non solo dal punto di vista anagrafico, diciamo, ma anche della storia della professione - spiega il direttore generale, Matteo Stocco - la sfida è riuscire a immaginare come sarà il contesto della sanità e della medicina tra una decina di anni. È il più grosso investimento pubblico oggi».

È soprattutto chi sta in corsia, chi lavora sul campo, in ospedali vetusti che hanno urgente bisogno di ristrutturazioni, che vede con assoluto favore il progetto del nuovo ospedale che unificherà i due presidi a San Cristoforo, al capolinea di M4.

Stefano Carugo, direttore del dipartimento Cardio Respiratorio dell'Asst Santi Paolo e Carlo vede con assoluto favore l'avvento di un nuovo ospedale moderno e tecnologicamente avanzato. «È la più grande sfida per la sanità pubblica lombarda riuscire a costruire un ospedale tecnologicamente avanzato e al passo con gli standard europei anche sul fronte dell'organizzazione interna. L'asst vanta reparti di eccellenza come cardiologia, è dotato di una stroke unit per gli ictus, neuropsichiatria infantile, il materno infantile e la neurologia con l'imaging neurologico».

I residenti della Barona e di Baggio non vorrebbero dire addio ai vecchi ospedali sotto casa. «Bene che le istituzioni puntino a valorizzare le eccellenze della sanità pubblica - spiega Carugo -: per il bene di tutti credo che sia necessario superare i localismi per avere un grande unico ospedale all'avanguardia a disposizione dell'intera città».

Per Giancarlo Fontana, direttore del dipartimento di Emergenza Urgenza dell'Asst, il nuovo nosocomio rappresenta l'occasione per poter riorganizzare tutta la struttura interna del Pronto soccorso, che in parte abbiamo avviato, a vantaggio del paziente. Le barelle verranno sostituite dalle poltrone, i box per l'osservazione dai paravento, un sistema telematico permetterà di tenere monitorata costantemente la situazione del paziente. Nella nuova visione il pronto soccorso è collegato direttamente all'ospedale».

Non solo il San Paolo è anche un polo universitario. «Una nuova struttura - spiega ancora Fontana - consentirebbe anche di avere nuovi spazi per la formazione e la didattica.

Non solo, sono molti i medici che a breve andranno sostituiti e certamente avere un polo universitario organico rappresenta una grande occasione». Dello steso parere il dg Matteo Stocco: «Riunire in un unico polo clinica e formazione permette di avere un'interazione continua con il mondo della ricerca e questo influisce anche sulla progettazione».

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