Mercatini in Duomo e ricorsi Altri sei mesi di polemiche

Nel mirino il bando comunale per l'assegnazione delle bancarelle. Il Tar rinvia la decisione a giugno

Michelangelo Bonessa

Tra ricorsi al Tar e scontri tra istituzioni resta poco di natalizio tra le 32 casette intorno e dietro il Duomo. Il mercatino organizzato intorno alla basilica milanese per eccellenza è infatti una sintesi di polemiche, per i soldi versati alla chiesa e non solo, e avrà una storia giudiziaria che proseguirà per almeno sei mesi. Ieri Angelo De Zotti, presidente del Tar della Lombardia, ha deciso di rinviare a gennaio un primo ricorso della Mercatini Bolzano srl e altre società. Mentre un secondo, presentato dall'associazione E20, è stato rimandato al 6 giugno.

Se dunque ha prevalso la logica di lasciar terminare una manifestazione ormai iniziata, restano però dei grossi punti interrogativi. Le critiche sulle tempistiche con cui escono i bandi comunali. E una richiesta di risarcimento da 300mila euro.

Uno dei dubbi riguarda l'avvocato Andrea Gandino, difensore della E20, che pare abbia sviluppato tali «doti di chiaroveggenza», come lui stesso le definisce, da notificare il ricorso al vincitore del bando quando ancora la decisione non era stata presa. Notifica avvenuta per mero tuziorismo, cautela tradotto dal legalese, ma che ha avuto fortuna: il bando poi è stato effettivamente vinto dalla Promo.ter, braccio operativo di Confcommercio. «L'assegnazione avveniva la sera del 26 ottobre - racconta l'avvocato - ma noi per mero tuziorismo avevamo notificato il ricorso il 25 oltre che al Comune e alla Veneranda Fabbrica anche alla Promo.ter». Sta di fatto che proprio questa associazione ha poi vinto, come probabilmente Palazzo Marino si augurava visto che ha chiarito che il bando è stato modificato proprio per favorire il ricambio degli operatori.

Ma è proprio sulle modifiche al bando che si è scagliato l'altro ricorso. Contestando sia la modalità di assegnazione dei punteggi che dei controlli che sarebbero mancanti in tema di legge 68. Negli anni scorsi infatti l'offerta economica, che nei primi tre anni era di mezzo milione di euro, aveva un suo peso, adesso prevale l'aspetto tecnico. Mettendo di fatto in mano alla discrezionalità della commissione giudicante la decisione. Inoltre, come segnalato dal Giornale, proprio l'offerta economica è uno dei punti dolenti essendosi abbassata a 120mila euro.

Oggi in Duomo è sbarcata Confcommercio. Anche se con una mossa che ha causato cause legali e polemiche, oltre che una decurtazione dei fondi per i restauri della basilica. E «una richiesta di risarcimento di 300mila euro da parte dei miei assistiti» ha specificato l'avvocato Fabio De Massis.

Il legale ha ribadito quanto già espresso dal suo collega Gandino: se i bandi verranno pubblicati sempre a ridosso delle manifestazioni, sarà molto difficile che i Tar emettano sospensive. Resterà spazio solo per i risarcimenti, ma quelli li paga Pantalone.

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